Ty-Shon Alexander, l’ultimo arrivato in casa Allianz Trieste, si racconta nell’intervista realizzata dallo stesso club giuliano: “Stavo cercando un nuovo team per continuare a giocare e la Virtus ha soddisfatto questo mio desiderio lasciandomi andare a Trieste. Tutto accadde molto velocemente, le città sono distanti solo tre ore di macchina e mi sono sentito subito a casa. I compagni mi hanno accolto facendo una cena tutti insieme. Il mio obiettivo per il resto della stagione è quello di portare molta energia e di divertirmi su entrambi i lati del campo. Voglio creare una grande alchimia con i nuovi compagni e voglio portare felicità ai miei nuovi tifosi”.
Poi Alexander ha raccontato dell’avvicinamento alla pallacanestro: “Ho iniziato a giocare a basket quando avevo 3 anni, grazie a mia madre e mio padre. Il nonno anche è stato di aiuto, visto che mi guardava giocare nel canestro dietro casa vecchio di 30 anni ma ancora funzionante. I miei genitori hanno giocato a basket nello stesso liceo e mio padre è stato un buon giocatore, così è stato inevitabile che iniziassi anche io con questo sport”.
Ty-Shon ha anche vari passatempo extra-basket: “Uno dei miei hobby è la pesca, qui c’è il mare e sicuramente non vedo l’ora di iniziare a pescare. Poi amo giocare ai videogiochi, ho un cane qui femmina (Athena) e uno negli Stati Uniti maschio che è con mio padre. Lei l’ho presa a Bologna ed è stata la cosa migliore che potessi fare visto che odio vivere da solo. Un altro hobby che forse in molti non conoscono è il disegno. Ogni tanto condivido su Instagram i miei disegni e le persone restano scioccate quando li vedono”.
L’americano è stato anche parte dei Suns vicecampioni NBA in carica: “Ho giocato a Phoenix l’anno scorso ed è stato incredibile. Ho avuto l’occasione di ricevere molti consigli da Devin Booker. Mi ispiro a lui, passavamo molto assieme a casa sua. Ho cercato di stringere ottimi rapporti con tutti lì, con l’obiettivo di migliorare. Mi allenavo tutti i giorni con almeno quattro sedute di pesi supplementari per cambiare il mio corpo. Essere attorno a quello staff e a giocatori come Chris Paul è stato fondamentale per la mia crescita. Lui per me è LA point guard per come legge il gioco e per le scelte che fa”.
Infine, spazio all’idolo di infanzia: “Sono cresciuto come grande tifoso dei Lakers da piccolo, ma il mio idolo sin da quando sono bambino era Carmelo Anthony. Sono cresciuto guardandolo giocare e non ero grande fan di Kobe perché distruggeva la Denver di Melo. Avevo il numero 15 a Bologna in onore a lui. Il suo numero avrà sempre un posto speciale nel mio cuore e sono cresciuto ammirando le sue imprese”.