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Virtus Segafredo Bologna, l’analisi di Scariolo: “Hackett e Shengelia portano maturità. Mannion? Ho grande fiducia in lui sul medio termine”

L’allenatore bianconero ha fatto il punto della situazione su “La Gazzetta dello Sport”

Virtus Segafredo Bologna, l’analisi di Scariolo: “Hackett e Shengelia portano maturità. Mannion? Ho grande fiducia in lui sul medio termine”

Dopo un’assenza forzata per qualche giorno a causa della positività al Covid, Sergio Scariolo è tornato al timone della sua Virtus Segafredo Bologna, pronto per lanciarla verso il finale di stagione: “Da agosto la mia squadra è in fase di transizione con porte girevoli e giocatori che entrano ed escono. L'arrivo di Hackett e Shengelia puntella il gruppo con esperienza, mestiere, forza mentale, maturità, elementi che di partenza la squadra non aveva a questi livelli. E poi senza Udoh e Abass si sono persi subito due pilastri difensivi”.

Il coach rilascia un commento a Paolo Bartezzaghi su “La Gazzetta dello Sport” anche riguardo gli ultimi due inserimenti di lusso: “Daniel Hackett ha esperienza di grande squadra, maturità, capacità di prendere decisioni assennate in attacco senza essere James Harden. Rinforza la squadra in aspetti in cui era deficitario. Queste qualità sono riconosciute dal gruppo che gli ha riservato un’ottima accoglienza”. Lato Shengelia, invece: “Siamo stati più di tre mesi senza ala forte titolare. Un ragazzo in crescita come Alibegovic ha fatto del suo meglio e a volte anche bene. Toko ha giocato e dimostrato di essere di alto livello. E credo che possa giocare minuti di qualità anche da centro: ha stazza, forza e mestiere per farlo”.

Mentre in campionato la Segafredo ha appena agganciato Milano in testa, in Eurocup il cammino è stato più travagliato: “Abbiamo pagato la costante menomazione e il fatto di partire con 12 giocatori. È stata una scelta nata da un mio errore di valutazione. Non ero un tifoso dei lunghi roster. Ho imparato mio malgrado perché le grandi squadre hanno 16-18 giocatori: per mettersi al riparo da problemi. I playoff con partite dentro fuori? È importante come ci si arriva. Fisicamente non dipende solo da noi, mentalmente e tatticamente sì. Non puoi pensare agli avversari o al fattore campo ma solo a competere con la massima determinazione e durezza. Mi auguro che questa formula, che meno di delirante non l’ho sentita definire, duri solo un anno”.

Una chiosa finale è dedicata sui tempi di recuperi di Abass (“Ancora lunghi. Non vanno presi rischi stupidi. La priorità è il recupero totale di un giocatore importante anche per il futuro”) e su Mannion, non entrato nel posticipo di domenica contro l'Umana Reyer Venezia: “Uno dei nostri play dietro ai titolari Pajola e Hackett. Dovrà essere pronto ad approfittare delle opportunità anche in un altro ruolo. È un ragazzo di 20 anni su cui c'è stata una fretta anormale e subnormale, da parvenu. Come dicono i latini: Natura non facit saltus. Ho grande fiducia in lui a medio termine”.

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