di Pietro Cristofori
Questa stagione, la Germani Brescia non prende parte ad una competizione europea per la prima volta dopo tre anni. In estate, la società di Mauro Ferrari, ha cambiato pelle sia in campo che fuori: il ciclo quinquennale targato Luca Vitali è stato dichiarato concluso, così come quello quadriennale di Brian Sacchetti; Giordano Bortolani è andato a Treviso, il binomio con Drew Crawford non ha portato i risultati sperati ed è sfociato in una rescissione del contratto mentre Kenny Chery si è accasato a Saratov, in Russia; in più Tyler Kalinoski, una delle poche note liete dell’annata 2020-21, ha deciso di sposare il progetto del Breogan.
Per iniziare il nuovo corso, la dirigenza che in estate ha visto l’ingresso del GM Marco de Benedetto, ha deciso di puntare su Alessandro Magro: reduce dalla sua prima stagione da capo allenatore in terra polacca con il Dabrowa Gornicza.
Durante il mercato sono stati fatti degli innesti di qualità che dimostrano come l’obiettivo della società sia quello di tornare ai livelli di qualche stagione fa: Magro ha portato con sé Lee Moore, già stato in Lombardia dal 2017 al 2019, poi sono arrivati Gabriel, Cobbins, Eboua, Laquintana, Petrucelli e Della Valle.
Quello fatto nei mesi estivi è stato un mercato all’insegna della voglia di riscatto, culminato con la firma di Nazareth Mitrou-Long, arrivata a fine luglio. Questa è la prima esperienza da senior fuori dagli USA per lui. Il classe ‘93 è uscito dal college di Iowa State nel 2017, dopo aver passato cinque stagioni a difendere la maglia dei Cyclones. Nella sua carriera da pro si è sempre barcamenato tra la NBA e la G-League: prima l’esperienza agli Utah Jazz, dove è stato girato più volte ai Salt Lake City Stars, e poi quella con i Pacers, dove anche lì ha giocato preso parte al campionato di G-League con i Fort Wayne Mad Ants.
Poi, nella scorsa estate l’approdo a Brescia, dove fin dalle partite di prestagione si è affermato come leader tecnico della squadra.
Inoltre, si sta trovando molto bene con Della Valle: i due sembrano aver trovato un ottimo equilibrio in campo, sia in attacco che in difesa: l’italiano alza i giri del motore fin dai primi minuti di partita, il canadese invece è più un diesel, che alla lunga fa la differenza.
Mitrou-Long è una combo guard di 1.93 metri per 99 chili: in attacco Naz sfrutta molto bene il suo tonnellaggio, perché può attaccare spalle a canestro i pari ruolo, ma allo stesso tempo, se accoppiato con un giocatore più grosso di lui, può attaccarlo fronte a canestro con il suo ball handling.
Una delle caratteristiche più importanti del suo gioco è che quando la palla ce l’ha lui, la partita va alla sua velocità e ai suoi ritmi: in Serie A, questa è una cosa che in pochi sanno fare davvero bene e Naz è uno di quelli.
L’ex Iowa State è un giocatore con QI cestistico sopra la media e questo si riverbera nella gestione del pick and roll, situazione in cui raramente sbaglia lettura, e trova con continuità tiri comodi per sé stesso o per i compagni. In questi mesi ha creato una sintonia anche con i lunghi: Cobbins, Burns e Gabriel stanno traendo molto vantaggio dalla gestione dei tempi dell’ex Jazz.
In questa stagione sta tirando con il 37.6% da dietro l’arco su un buon volume di tentativi (oltre 6 per partita). Le conclusioni se le prende con fiducia e segna da diverse posizioni. Poi c’è il campo aperto, scenario in cui Naz può dare sfogo al mix di creatività e visione di gioco sopra la media per rendere con il massimo dell’efficienza.
Tuttavia, seppur le sue letture spesso e volentieri siano ben fatte, ci sono volte in cui è turnover prone perché osa troppo. Le 3.1 palle perse di media lo testimoniano. In generale il classe ‘93 è dotato di un atletismo normale: non è straordinariamente esplosivo e non riesce sempre a trovare una buona soluzione nel pitturato quando gli si pone davanti un buon rim protector. Inoltre, nel corso della carriera il talento canadese ha avuto a che fare con alcuni infortuni alle anche, e questo ne ha limitato la crescita e l’espressione del suo massimo potenziale.
Il canadese è una combo-guard, termine che viene usato per indicare un esterno che può giocare nella posizione di playmaker e guardia; a dire il vero, egli non è un playmaker puro, ma allo stesso tempo è troppo undersized per essere una guardia. Per quanto riguarda la difesa, Naz ha un ottimo senso della posizione e ogni tanto mostra dei buoni istinti da stealer. Per una questione di necessità, a Brescia marca sempre il playmaker avversario, ma all’occorrenza può anche adattarsi ed accoppiarsi con il ruolo 2.
Probabilmente, quella di Naz Mitrou-Long è stata una delle operazioni di mercato passate più sottotraccia dell’intero mercato estivo, ma è da qualche mese che sta dimostrando che è venuto qua per dimostrare di essere uno dei migliori creatori di gioco dell’intero campionato. Se nel futuro prossimo Brescia dovesse tornare a giocare le coppe europee, allora il playmaker titolare ce lo avrebbe già in casa.