Il simbolo dell’Openjobmetis Varese, Toto Bulgheroni, è stato intervistato da Andrea Boria su “QS”, partendo dall’idea iniziale di roster della squadra: “Le scelte che avevamo individuato erano basate sul recupero di Alessandro Gentile e la possibilità di avere un giocatore italiano di livello superiore per far girare squadra. Alcune circostanze capitate, non per nostro volere, e mi riferisco a John Egbunu che decide di andare in Israele o Trey Kell che opta per andare a Milano sfruttando l'opzione di uscita dal contratto dopo poco utilizzata da Jalen Jones, hanno cambiato il nostro quadro”-
Il grande cambiamento, spinto anche dall’arrivo dell’a.d. Luis Scola, sta portando Varese a puntare sul vivaio: “Non sono molte le società che avrebbero fatto altrettanto credo. Il merito va anche al nostro nuovo allenatore che ha avuto coraggio. Non so quante gare vinceremo da qui alla fine dell'anno ma di certo questa strada tracciata verrà intrapresa anche il prossimo anno”.
“Perché ora giocano Matteo Librizzi e Nicolò Virginio? Il coach li ha valutati per quello che danno in allenamento”, prosegue Bulgheroni, “Non so quanti allenatori italiani o stranieri avrebbero avuto il coraggio di sceglierli. Aggiungo però che sono assolutamente convinto che Adriano Vertemati sia un buon coach ma è stato sfortunato qui a Varese, perché Gentile non è cambiato e non ha potuto lavorare con la squadra che avevamo immaginato, quella che è arrivata alla palla della vittoria contro Milano all'andata”.