Intervistato da Antonio Celeste nel programma “Zona 85” su “Antenna Sud 85”, il presidente Nando Marino ha fatto il punto della situazione sulla sua Happy Casa Brindisi: “Sta succedendo quello che accade da 16 match a questa parte. Non dobbiamo dimenticare che nelle prime 8 giornate abbiamo fatto 7 vittorie con una sconfitta al supplementare contro Trieste. Nelle restanti 16 partite invece abbiamo raccolto solo 8 punti. Questo significa che qualche errore è stato fatto in fase di allestimento della squadra e purtroppo la mamma di tutti i problemi riguarda l’aver voluto dare troppa fiducia nella pronta ripresa di Clark dopo uno strappo muscolare importante. Purtroppo, avremmo dovuto essere più duri e cinici ma conoscendo il ragazzo e la sua professionalità e il talento, abbiamo sperato tutti di poterlo rimettere in campo nel più breve tempo possibile. Questo non si è verificato e da lì tutta la sua stagione è stata un crescendo di infortuni”.
“Siamo partiti con 6 americani e ora sono rimasti solo Adrian - che è a mezzo servizio per un calo di forma per certi versi inspiegabile - e Nick Perkins”, continua il presidente, “Sulla presa di Gentile non siamo stati molto fortunati perché purtroppo, due minuti dopo il suo debutto a Sassari, Alessandro ha preso una scavigliata importante e continua ad avere problemi su questa caviglia. Credo che nove giocatori su dieci con la caviglia in quelle condizioni sarebbero a casa a pensare alla prossima stagione mentre lui è in palestra per cercare di rendersi disponibile al più presto”.
Ma ora Brindisi deve parlare di speranza playoff o di preoccupazione retrocessione? “Dobbiamo parlare di tutte e due perché ci mancano 2 punti per essere più che tranquilli, così come ci mancano 6 punti per poter entrare nella griglia dei playoff. Io sono ottimista, lo ero di meno dopo la partita di Napoli quando ho parlato abbastanza duramente con i giocatori perché non abbiamo offerto un bello spettacolo. Però con Varese, magari con una rotazione in più e con Clark o Gentile da mettere su Keene probabilmente il risultato sarebbe stato diverso”.
Infine, un commento sulla realizzazione della New Arena: “Come ha sottolineato il sindaco Rossi, a Milano dopo 3 anni hanno strappato il progetto e stanno ripartendo nuovamente per rifare San Siro. Noi dopo tre anni siamo a pochi mesi dal piazzare la prima pietra. Ci sono stati dei ritardi sia durante l’iter amministrativo che finanziario (ma con un sistema bancario così ingessato come quello attuale non è facile provvedere immediatamente a rilasciare le autorizzazioni per la realizzazione di una costruzione così importante. Nel giorno in cui poggeremo la prima pietra, in 18 mesi consegneremo la struttura alla città. Di questo siamo certi e stiamo lavorando per questo”.