Intervistato su “Il Gazzettino - Treviso” e “La Tribuna di Treviso”, il presidente Vazzoler ha lanciato il finale di stagione della sua Nutribullet e spiegando anche il cambio di allenatore: “Sarebbe bastato che Sims contro la Fortitudo non avesse schiacciato sul ferro: a volte la storia si cambia con degli episodi. Max lo abbiamo salutato, in un incontro non dico sereno ma da persone responsabili, con l'affetto di sempre: ha capito e condiviso subito il nostro progetto, essendo una persona affabile ha legato subito e di certo resterà una figura fondamentale, anche nel comportamento, nella nostra storia. Tuttavia la squadra a un certo punto s'è infilata in un loop e non ne è più uscita, domenica facevano fatica a riconoscere se stessi. E, si badi, senza motivi particolari, che so tensioni di spogliatoio o altro. Abbiamo anche cercato un rinforzo, quattro offerte in venti giorni ma niente. Allora abbiamo deciso di cambiare allenatore. Poteva essere Francesco Tabellini ma in una situazione differente, co sì invece rischiavi di fargli del male. Resterà però utile il suo know how accumulato in questi anni. A parte i soliti nomi da gossip che subito sono circolati, volevamo un personaggio diverso, che rompesse gli schemi, che parlasse un linguaggio tecnicamente differente con una personalità marcata. Cioè Marcelo Nicola, del quale peraltro tutti ci hanno parlato bene. E mi ha fatto piacere che abbia detto che il suo lavoro comincerà dalla difesa, la sicurezza in attacco la trovi solo se difendi bene”
“Marcelo ci ha visto giocare molte volte dal vivo, potendo cogliere le facce e le posture dei giocatori, nel periodo in cui eravamo 'fulminanti' e poi, più di recente, da 'fulminati'. E anche nelle stagioni scorse, disponendo così di uno 'storico'. È legato a Treviso e a Tvb: ci ha dato una mano, anche più di tanti altri trevigiani. Ha voglia di mettersi in mostra, pur consapevole che è un'avventura difficilissima, ma nella sua carriera ne ha viste tante. Date per scontate le qualità tecniche, in questo momento serve soprattutto una carica emozionale in più, per scardinare la cappa creatasi sopra la testa dei ragazzi”, prosegue Vazzoler.
L’addio a coach Menetti (colui che aveva anche guidato il club anche nella promozione dall’A2 nel 2019) è stato comunque sofferto: “Assolutamente sì. Per quanto ottenuto a livello cestistico, che resterà nella storia del club, per il suo modo di porsi e di interagire con la città, ma anche per il rapporto personale instauratosi. Mi conforta il fatto che, nel lungo colloquio avuto, abbiamo convenuto reciprocamente come ogni azione intrapresa finora non avesse portato benefici e come questa scelta sia stata attuata nell'interesse comune della squadra”.