Intervistato da Daniele Ardenghi sul “Giornale di Brescia”, Maurizio Buscaglia ha parlato inizialmente della sua avventura a Napoli dopo l’importante vittoria di Treviso: “Restiamo con la testa bassa. Abbiamo raddrizzato un po' i binari, tutto qui. Dobbiamo traghettare la nave in porto”.
Quest’anno Buscaglia ha anche allenato in Israele all’Hapoel Holon, non sfigurando affatto: “Per me resta un bel percorso. La fine di quell'esperienza è più legata a questioni ambientali, di contesto, e alle reazioni viste di fronte a certe sconfitte".
Lo sguardo poi torna indietro, agli ultimi mesi della passata stagione trascorsi sulla panchina della Germani, squadra che affronterà sabato alle 20.10 nell’anticipo della 26ª giornata: “Ma pur senza voler fare la pallacanestro dei se e dei ma, con un paio di partite girate meglio avremmo disputato i playoff. Resto connesso con Brescia anche se si sapeva come sarebbe andata. Il mio più grande dispiacere è stato non avere avuto un contatto diretto con un tifo che reputo fantastico. Con il pubblico, sono certo, avremmo vinto qualche partita in più".
Il ricordo dei lombardi non è comunque negativo, dato che Buscaglia porta con sé "le passeggiate per Brescia, un lavoro comunque ben organizzato dal club, nonostante i tempi di tamponi e bolle, e i tanti messaggi ricevuti quando ho accettato la sfida di Napoli". Mentre oggi la Germani "è una squadra ben costruita e che gioca davvero bene".