In una Serie A che negli ultimi anni ha attirato un consistente numero di talenti internazionali di primo livello, la Serie A UnipolSai 2021/2022 si è dimostrata terra di conquista anche da parte di svariati giocatori italiani. Su tutti, i candidati al titolo di Miglior Italiano del campionato sono Amedeo Della Valle (Germani Brescia), Andrea Cinciarini (UNAHOTELS Reggio Emilia), Diego Flaccadori (Dolomiti Energia Trentino), Nicolò Melli (A|X Armani Exchange Milano) e Stefano Tonut (Umana Reyer Venezia).
Dopo aver accumulato delle formative esperienze all’estero, Amedeo Della Valle è tornato in Italia la scorsa estate per convincere con la maglia della Germani Brescia, sua terza tappa nel nostro campionato. Un impatto così determinante da parte dell’ex Reggio Emilia e Milano nella compagine allenata da Alessandro Magro è stato comunque sorprendente. Dopo un inizio di stagione traballante, infatti, i lombardi hanno intrapreso una striscia di 14 vittorie consecutive in LBA, che hanno reso Brescia la terza forza del campionato. Una grossa fetta del merito va data proprio al numero 8, che ha raccolto numeri straordinari: 23 partite in doppia cifra in campionato (fermo a 9 punti solo contro Napoli e Tortona), secondo miglior realizzatore del campionato con 18.6 punti a partita, 4.9 falli subiti e delle percentuali che lo rendono uno dei più efficienti in Italia. 54.9% da due (career high per la regular season) e 41.1% dal perimetro, con il 90.8% in lunetta: cifre da catalizzatore offensivo, che distribuisce anche 3.9 assist a partita, suo massimo assoluto. Inoltre, si tratta del giocatore che ha collezionato più premi “The Best ITA” nelle varie giornate di campionato; in ordine, Della Valle ha ottenuto questo riconoscimento nei round 10 (24 punti nella vittoria contro Venezia), 12 (23 punti, 7 rimbalzi e 7 assist con Cremona), 23 (21 punti e successo da ex ai danni di Milano, con titolo da MVP di giornata), 25 (16 punti e 6 assist contro Trento) e 27 (nuovamente MVP, grazie ai 24 punti e 6 assist nella vittoria pasquale ai danni di Reggio Emilia). Inoltre, è stato MVP anche nella 22a giornata con 23 punti confezionati nel successo contro Treviso. Insomma, un bottino di tutto rispetto in quella che è la stagione del suo ritorno in Italia dopo Gran Canaria e Buducnost. E se al momento del suo arrivo diceva di essere “Pronto a mettermi in gioco da protagonista”, non poteva fare previsione più azzeccata.
Spostarsi all’estero, per un cestista che ha detto la sua nel recente passato sempre con la stessa maglia, non dev’essere facile. Farlo immergendosi in una realtà che ambisce a un posto al tavolo delle grandi in Eurolega rende il tutto ancora più complesso. Aggiungeteci una pandemia, il cambio di mano di tiro e un nuovo ruolo tutto da plasmare. Il risultato, dal Bayern Monaco in prestito alla sua Dolomiti Energia Trentino, è Diego Flaccadori. Il cestista bergamasco classe 1996 è reduce da un’annata alla corte di Andrea Trinchieri in cui ha imparato un nuovo modo di stare in campo, affinando le sue doti in cabina di regia; tornato in prestito in quella Trento in cui aveva sfiorato per due stagioni consecutive lo Scudetto, ha indossato i panni del leader assoluto. Con un rendimento da 15.5 punti e 3.7 assist a partita, con il 47% da due, il 39.1% dall’arco e l’84.9% a tempo fermo, ha assicurato all’Aquila una salvezza che varrà la nona stagione consecutiva dei bianconeri in Serie A. Tornato a vestire anche la maglia della Nazionale, il numero 12 ha saputo trarre il meglio da un’annata ad alti e bassi, trovando un exploit in particolare: nella vittoria contro l’Happy Casa Brindisi, per lui massimi in carriera con 30 punti, 8 assist e 43 di valutazione. Solo la seconda tripla-doppia stagionale di Cinciarini non gli ha permesso di essere nominato MVP della giornata. In quella che non nasconde essere la sua seconda casa, Diego Flaccadori ha posto le basi per continuare a spiccare il volo in futuro, seppur lontano da Trento: un nuovo sodalizio, con un ruolo inedito e l’arma del tiro con la mano destra da sfruttare a proprio piacimento, che ha fatto bene ad entrambi.
All’inizio dell’annata 2021/2022, nessun giocatore nato in Italia era mai stato in grado di registrare una tripla doppia nel campionato di Serie A. L’ultimo italiano - nato però negli Stati Uniti - capace di andare in doppia cifra in tre voci statistiche era stato Joey Beard, che aveva bissato quest’impresa: nel 2000/2001 con 17 punti, 15 rimbalzi e 10 palle recuperate in Rimini-Fortitudo Bologna e 16 punti, 16 rimbalzi e 10 palle recuperate in Rimini-Udine. Poi, però, è arrivato Andrea Cinciarini, che nel suo primo anno della sua seconda parentesi con il biancorosso di Reggio Emilia, ha deciso di entrare nella storia in due occasioni distinte (quasi tre): 12 punti, 10 assist e 11 rimbalzi nella vittoria casalinga di febbraio contro Treviso e uno dei migliori losing effort di sempre a inizio aprile contro Trieste, vista la tripla doppia da 23 punti, 11 rimbalzi e 12 assist. Non solo, perché dopo alcuni anni a Milano in cui era scalato nelle gerarchie a favore di fenomeni nel suo ruolo come Sergio Rodriguez, questa stagione da seconda giovinezza agli ordini di Attilio Caja ha riservato al numero 20 anche un career high in assist (18, miglior dato di sempre in campionato, pareggiando Luca Vitali), 8 volte in cui è andato in doppia cifra con punti e assist, un rendimento da stakanovista (è primo per minuti trascorsi sul parquet, 34.2) e soprattutto un ruolo da leader assoluto. Ha condotto la UNAHOTELS Reggio Emilia in modo magistrale anche in FIBA Europe Cup, oltre a competere in maniera serrata per un piazzamento ai playoff, con una regular season in cui sta raccogliendo 10.9 punti e 10.3 assist a gara e dove è stato nominato The Best ITA in quattro occasioni (MVP in due di queste). Se si dice che “il lupo perde il pelo, ma non il vizio”, il quasi 36enne Andrea Cinciarini è un capobranco che non ha la benché minima intenzione di smettere di ululare.
Dopo aver dato una svolta alla carriera andando a giocare a Bamberg, Nicolò Melli non si è più fermato, andando ad aggiungere al curriculum due anni da primo violino in Germania, un mix di atletismo e Q.I. cestistico con pochi eguali al Fenerbahce e la soddisfazione di trascorrere un paio di annate anche in NBA, tra New Orleans Pelicans e Dallas Mavericks. Giunta la chiamata per un ritorno all’A|X Armani Exchange però, Nicolò Melli non ha avuto esitazioni, spinto dal desiderio di vincere anche in Europa con i meneghini guidati da Ettore Messina. E quindi, nel primo passo del suo secondo percorso all’ombra della Madonnina, il co-capitano dell’Olimpia (insieme a Sergio Rodriguez) si sta dimostrando un fattore sia in quello che è ormai un collaudato sistema difensivo sia in un attacco ricco di stelle. Per due volte in stagione, è stato nominato “The Best ITA”, rispettivamente nella 16aª (grazie ai 12 punti e 9 rimbalzi nella vittoria con Cremona) e 19ªa (con una prova da 27 punti e 7 rimbalzi per espugnare Trento, in cui è stato anche MVP) giornata di campionato. Soprattutto, nonostante delle medie statistiche piuttosto discrete da 9.2 punti e 5.5 rimbalzi a gara, è il leader corale dello spogliatoio: raramente sbaglia un posizionamento o una scelta in campo, e con il linguaggio del corpo spinge i compagni sempre più in là del dovuto. La lesione del gemello mediale della gamba destra ne ha condizionato la presenza nei playoff di Eurolega contro l’Anadolu Efes, ma se dovesse recuperare per la fase saliente della Serie A 2021/2022, c’è un ostacolo complesso da superare per le avversarie di Milano: Nicolò Melli non molla di un centimetro.
Dopo una stagione 2020/21 da favola e sigillata con i premi di MVP e miglior italiano, Stefano Tonut è stato ancora una volta il faro dell’Umana Reyer Venezia nell’ennesima stagione degli orogranata ai vertici della classifica di Serie A. Nelle 23 partite giocate (21 delle quali da titolare), ha registrato 14.7 punti di media (11° miglior dato in assoluto del campionato e di un paio di decimali davanti al compagno Mitchell Watt), tirando con il 54.7% da dentro l’arco dei 6.75, il 31.3% da tre punti e l’83.3% ai liberi. Oltre a queste cifre realizzative, Tonut ha aggiunto anche 3 assist (il secondo migliore in squadra alle spalle solo di Jordan Theodore), 3.1 rimbalzi e ben 3.9 falli subiti di media, a dimostrazione della completezza di questo giocatore anche - se non soprattutto - nei finali di partita punto a punto. Festeggiati i 28 anni di età lo scorso 7 novembre, il pilastro della Reyer dell’ultimo lustro sta vivendo il momento migliore della sua carriera, mettendo in campo e a disposizione della squadra una maturità davvero impressionante. Nonostante lo scorso anno avesse raggiunto una media punti superiore (16.2 a partita, considerando solo la regular season), in questa stagione Tonut ha firmato il suo nuovo massimo in carriera in Serie A, rifilando 32 punti - poi insufficienti per raggiungere la vittoria - all’Openjobmetis Varese il 13 febbraio. La sua squadra è attualmente in striscia positiva con sei vittorie consecutive: il numero 7 dei lagunari, dopo la positività al Covid-19 e qualche problemino fisico, è tornato più in forma di prima pronto per essere decisivo nel rush finale di questa stagione. Insomma, questa candidatura tra i migliori cinque nell’élite cestistica italiana, conferma quanto il figlio di Alberto sia ormai una certezza della nostra pallacanestro e un giocatore che tutte le avversarie di Venezia temeranno in questi playoff.
Le votazioni per il premio di miglior italiano, così come per tutti gli altri Awards, saranno aperte fino all’8 maggio. Sarà possibile votare nella sezione MyLBA del sito e sulla app LegaBasket.