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LBA Awards, i cinque candidati al premio di Giocatore Rivelazione

Macura, Spagnolo, Olisevicius, Jaiteh e Mitrou-Long sono in corsa per la palma di sorpresa della stagione regolare

LBA Awards, i cinque candidati al premio di Giocatore Rivelazione

Ogni anno approdano numerosi nuovi giocatori nel nostro campionato, alcuni non riescono ad avere un impatto decisivo, mentre altri si distinguono fino a diventare anche le stelle della propria squadra. Ecco i cinque nomi dei giocatori rivelazione della stagione regolare: JP Macura (Bertram Tortona), Matteo Spagnolo (Vanoli Cremona), Osvaldas Olisevicius (UNAHOTELS Reggio Emilia), Mouhammadou Jaiteh (Virtus Segafredo Bologna) e Nazareth Mitrou-Long (Germani Brescia).

Dopo aver assaporato l'Europa giocando con i turchi dell'Afyon Belediye mettendo in difficoltà tanto i difensori quanto gli attaccanti avversari, JP Macura ha portato i suoi talenti a Tortona per aggredire il ferro e stracciare la retina con le sue bombe da oltre l'arco. Dalla fredda città di Lakeville in Minnesota alla uggiosa cittadina piemontese, il classe 1995 deve essersi subito sentito a casa sua empatizzando con i tifosi del PalaEnergica di Casale Monferrato e trovando nell'americano Mike Daum il compagno perfetto dentro e fuori dal campo; la capacità di trovare il canestro anche in situazioni di estrema difficoltà lo hanno reso uno dei giocatori più divertenti dell'intero campionato. Jonathan Paul è in grado di accendersi ed infiammare il pubblico, ma soprattutto può vincere una partita che in partenza sembra virare in favore della squadra avversaria. Con i colori della Bertram si è distinto perché ha saputo trovare fin da subito alchimia con coach Ramondino, quest'ultimo abile a far coesistere le differenti caratteristiche dei propri giocatori rendendoli tutti insieme un unico ingranaggio ben oliato; come detto precedentemente, il numero 55 sa attaccare in ogni modo e sebbene non abbia a disposizione gli stessi mezzi di altri pari ruolo: arriva al ferro senza troppi problemi, può segnare partendo dal post basso e concludendo in fade-away, ma la sua arma migliore è quella che utilizza da fuori area dove colpisce sia sugli scarichi sia prendendosi tiri in transizione. In fase offensiva non ha punti deboli, questo lo ha portato a segnare quasi 400 punti alla sua prima stagione nel nostro campionato diventandone uno dei principali protagonisti; JP Macura, esibendosi in prestazioni di livello sempre più elevato, si è guadagnato il diritto anche alla nomina di giocatore rivelazione della Serie A UnipolSai.

È alla sua prima stagione in assoluto da giocatore professionista, eppure vedendolo sul parquet sembra già un veterano per scelta di tempo palla in mano ed intelligenza cestistica: Matteo Spagnolo ha solo 19 anni, ma è senza ombra di dubbio destinato a diventare uno dei nomi più chiacchierati nei prossimi anni, soprattutto se la scelta di rendersi eleggibile per il Draft NBA pagherà come meriterebbe. La fiducia che coach Galbiati ha riposto nei suoi confronti lo ha plasmato non solo come giocatore, ma anche come uomo porgendo lui le chiavi della squadra senza però far gravare sulle sue spalle il peso di essa. Con il Real Madrid B era abituato a prendersi la maggior parte delle responsabilità, così in poco tempo si è guadagnato la fiducia dei compagni diventando il leader dell'intero gruppo; sotto la cupola del PalaRadi, le sue giocate hanno infiammato gli spettatori e i numerosi osservatori che spesso accorrevano nei weekend per prendere appunti sul suo gioco, lui ha quasi sempre rispettato le attese distinguendosi nonostante le difficoltà incontrate dalla Vanoli. L'intesa con il gruppo è nata fin da subito e ben presto ha subìto nuovi sviluppi in positivo: infatti, Spagnolo in poco tempo ha imparato a capire gli sguardi e i movimenti dei suoi compagni e viceversa hanno fatto loro con lui; sul parquet è parso evidente il rapporto quasi paterno di Peppe Poeta nei suoi confronti, sempre pronto a consigliargli il movimento più consono o la giocata più adatta alla situazione in cui si sarebbe andato a trovare e il classe 2003 dal suo canto ha fatto tesoro di queste perle. Forse ci si aspettava un giocatore più timido, non ancora del tutto capace di immedesimarsi in un contesto differente da quello del basket giovanile, ma la sua sfrontatezza lo ha aiutato a sovvertire ogni pronostico rendendolo uno dei giocatori rivelazione del campionato (12.2 punti, 2.7 assist e 2.9 rimbalzi di media).

Una carriera in viaggio tra i palazzetti della sua Lituania e quelli della Germania fino all'approdo in Emilia-Romagna, dove la UNAHOTELS è stata pronta ad accoglierlo da subito come un figlio. La prima stagione italiana per Osvaldas Olisevicius è fruttata una nomina a giocatore rivelazione del campionato, battezzando ogni singolo canestro come il più freddo dei cecchini e trascinando Reggio Emilia verso lidi floridi prima che l'infortunio al tendine d’Achille lo stia costringendo ai box in questa seconda parte di stagione. Il classe 1993 è il miglior marcatore della squadra allenata da coach Caja, avendo registrato 18.6 punti di media a partita in 29.2 minuti di gioco (secondo della squadra dietro solo ai 34.2 di Cinciarini), questo grazie anche alla partenza in quintetto quasi mai in discussione avvenuta 17 volte su 19 gare disputate; se l'arma principale del lituano è senza dubbio il tiro da tre punti - tentato per 5.9 volte a partite e convertito con il 35.7% - non c'è da stupirsi che molti dei tiri chiave entro l'arco siano stati affidati alle sue mani in grado di realizzare il 55% delle conclusioni (3.7 su 6.8). Meno propenso alla gestione del possesso – di competenza del solo Cinciarini – Olisevicius è una presenza fissa nel pitturato: capace di catturare quasi 5 rimbalzi di media a partita (il terzo per la sua squadra dietro a Hopkins e Johnson) sgomitando in difesa, nell'area avversaria il suo fisico gli consente di guadagnare 2.9 falli a favore, la maggior parte dei quali trasformati in tiri liberi che converte con l'88.5%). Trascinatore in Serie A UnipolSai e in FIBA Europe Cup, il numero 31 biancorosso è entrato in poco tempo nelle grazie dei tifosi complice anche alla capacità di adattarsi in fretta agli schemi imposti dal suo capo allenatore Attilio Caja.

Giocatore ambizioso e già vincente nel Paese che gli ha dato i natali, Mouhammadou Jaiteh aveva già saggiato la competitività del nostro campionato con la divisa di Torino nella stagione 2018-2019, prima di viaggiare tra Russia e Turchia e tornare poi in Italia alla Virtus Segafredo Bologna: il centro transalpino è partito dalle serie minori francesi e oggi può essere l'uomo in più per coach Scariolo. La qualità offensiva espressa dal classe 1994 non è paragonabile a quanto visto nel suo anno sotto la Mole, poiché in bianconero ha trovato continuità nonostante il minutaggio e l'impiego anche da sesto uomo – 21.1 minuti di media e 13 partite da titolare su 23 – agendo da compagno perfetto nell'asse pivot-playmaker con Milos Teodosic; il nativo di Pantin ha realizzato 11.9 punti a partita tirando con il 64.3% (4.8 su 7.4), sotto le plance è praticamente inarrestabile grazie ai suoi 211 centimetri che gli consentono di catturare 7.7 rimbalzi. Non solo statistiche legate alla sua presenza in campo, ma anche quelle concernenti la sua efficienza: infatti, con 16.6 di valutazione e +10 nel plus/minus, Jaiteh guida la classifica tra i giocatori della Virtus Segafredo rendendosi senza dubbio uno dei più concreti della squadra; nonostante la percentuale a cronometro fermo non sia esaltante (58.7%), il numero 14 è il bersaglio preferito dagli avversari, i quali commettono 3.7 falli ai suoi danni per provare ad arrestarne il potere nel pitturato. Dopo essere stato premiato come giocatore rivelazione ed MVP della Pro B (la Serie A2 francese), ha cominciato ad alzare trofei al suo primo anno nella massima serie transalpina con Nanterre e non ha perso il vizio con l'approdo in Emilia-Romagna (la Supercoppa 2021 lo ha dimostrato): il centro 27enne ha un'immensa voglia di continuare a vincere con i bolognesi e di trasformarsi in protagonista dopo un anno da rivelazione della Serie A UnipolSai.

Una delle coppie più divertenti del nostro campionato veste la casacca della Germani Brescia e se Della Valle è tra i migliori giocatori ed italiani della stagione, sarebbe ingiusto non citare l'altro volto, quello di Nazareth Mitrou-Long. Il nativo di Mississauga ha fin da subito catturato la scena diventando uno dei beniamini sotto la cupola del PalaLeonessa A2A: oltre ad essere entrato prontamente negli schemi di coach Magro, il classe 1993 ha trovato una chimica perfetta con tutto il gruppo squadra e le sue giocate hanno lasciato di stucco tifosi e avversari. Con la divisa dei lombardi ha registrato cifre importanti: spiccano subito agli occhi i 16.3 punti segnati di media – secondo miglior marcatore della Germani e quinto del nostro campionato – in 28.5 minuti (terzo più utilizzato della squadra); le cifre sono di tutto rispetto nonostante la mole di tentativi presi nel corso delle gare: 52.2% da due punti (3.4 conclusioni su 6.6), 36.2% da tre punti (2.4 su 6.6) e 86.5% dalla lunetta (2.3 su 2.6). Sul parquet viaggia ad una velocità così elevata da non rendersi quasi conto dell'apporto a tutto campo che fornisce alla sua squadra, per questo i 4.3 rimbalzi a partita e i 4.7 assist sono due dati decisamente rilevanti se rapportati alle tante responsabilità prese con la palla in mano. La sua prima stagione a Brescia è anche la sua prima al di fuori dei confini statunitensi avendo provato l'esperienza sia della NBA sia della G-League (la lega di sviluppo americana) pur non ottenendo le stesse fortune acquisite con l'approdo nella cittadina lombarda; la dedizione, la voglia di vincere e gli straordinari numeri – statistici e non – lo hanno proiettato senza troppi pensieri sia nella top 5 dei nuovi arrivati sia nella lista delle rivelazione di questa Serie A UnipolSai 2021/2022.

 

Le votazioni per il premio di giocatore rivelazione, così come per tutti gli altri Awards, saranno aperte fino all’8 maggio. Sarà possibile votare nella sezione MyLBA del sito e della app.

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