Intervistato su “La Gazzetta dello Sport” da Andrea Tosi, Marcus Keene ha parlato dei segreti del suo successo sul parquet: “Per eccellere nel basket alla mia altezza bisogna avere una grande forza mentale. Giocare senza paura, pensando che nessuno potrà fermarti. Poi ovvio, serve il talento. Nel mio caso il tiro e la velocità. Con queste doti ho costruito la mia carriera”.
L’americano ha anche parlato della svolta da ragazzo che lo ha portato ad essere un professionista di questa caratura: “Ho iniziato a segnare tanto già ai tempi del liceo. Il mio coach mi vedeva come primo terminale offensivo. Ma il vero salto di qualità l'ho avuto al college nel 2016/17, nella mia prima e sola annata a Central Michigan. In quella stagione sono stato capocannoniere Ncaa dell'intera nazione con 30 punti di media”.
“Il mio segreto è sorprendere in velocità il difensore”, conclude Keene, “di solito molto più alto di me, per crearmi lo spazio per il tiro. Ho sempre fiducia di segnare. Non ho mai pensato che la mia altezza fosse un handicap per giocare da professionista. Magari se fossi stato più alto di 15 centimetri avrei trovato posto fisso in Nba, spesso me lo sono chiesto e tanti me lo hanno detto, ma forse avrei perso le mie qualità e il mio istinto. Io mi sento bene come sono, perché posso giocare il basket che più mi piace”.