I cinque candidati al premio di sesto uomo della stagione 2021/22 di Serie A UnipolSai sono David Logan (Banco di Sardegna Sassari), Ariel Filloy (Bertram Derthona Basket Tortona), Marcus Keene (Openjobmetis Varese), Marco Belinelli (Virtus Segafredo Bologna) e Matteo Imbrò (Nutribullet Treviso).
Un’altra stagione da capogiro, la sesta in Serie A, per il “professore” David Logan che il prossimo 26 dicembre festeggerà il traguardo dei 40 anni. L’americano con cittadinanza polacca - che non ha ancora mai saltato neanche una partita, a conferma della forma fisica straordinaria nonostante l’elevato kilometraggio - sta viaggiando a 14 punti, 2.1 assist e 2.3 rimbalzi di media, issandosi come quarto miglior realizzatore della Banco di Sardegna (sebbene sia partito in quintetto base in sole 5 occasioni). Nonostante il ruolo in uscita dalla panchina, il numero 3 degli isolani è il secondo in squadri per punti totali segnati con 378 (peggio solo dei 400 realizzati da Bendzius) e minuti complessivi (692), a dimostrazione di come riesca a fare ancora la differenza. Per non farsi mancare nulla, Logan ha anche scollinato quota 20 punti segnati in ben 7 sfide, impreziosendo ulteriormente l’annata in ascesa della sua Dinamo. Il nativo di Chicago è alla 17ª stagione da professionista e risulta ancora essere decisivo in ogni occasione, come nei successi sul parquet della sua ex Nutribullet Treviso e contro l’A|X Armani Exchange Milano (match in cui ha riscritto anche il suo massimo stagionale con 25 punti e 8 triple mandate a bersaglio). Il ruolo di Logan nello scacchiere di coach Bucchi è imprescindibile, data la sua abilità nell’attirare l’attenzione delle difese avversarie e di dare un’altra dimensione offensiva al Banco di Sardegna accanto all’affidabile asse play-centro Robinson-Bilan. Insomma, David è una sentenza sempre pronta a tirare fuori una magia dal cilindro e non stupisce il fatto che ancora oggi è uno degli scorer più temuti del nostro campionato. Il ruolo da sesto uomo, poi, lo rende un enigma ancora più difficile da risolvere per gli avversari.
Alla nona esperienza con un club diverso in Serie A, Ariel Filloy si è confermato essere un veterano dal grande carisma e uomo di riferimento per una realtà debuttante (ma tutt’altro che sprovveduta) nella categoria come la Bertram Tortona. L’italo-argentino è partito in quintetto base solo nel match inaugurale di questo campionato contro la Nutribullet Treviso, mettendosi poi al servizio della squadra in uscita dalla panchina e come faro anche nei finali punto a punto. Filloy sta facendo registrare medie di tutto rispetto (10.7 punti, 2.2 assist e 2.2 rimbalzi in meno di 22 minuti di impiego a partita) e ha firmato il proprio massimo stagionale sinora rifilando 22 punti e 7 triple alla GeVi Napoli lo scorso 7 novembre. Il numero 12 è un’autentica minaccia per le difese avversarie in uscita dai blocchi, non solo come tiratore (40.3% in stagione da tre punti) ma anche come passatore per i taglianti e per sfruttare i vantaggi creati dalla sua pericolosità perimetrale. Nonostante abbia recentemente compiuto i 35 anni di età, Filloy sta vivendo la miglior stagione in Serie A in termini realizzativi e lo stile di gioco di Tortona - colmo di contropiedi, triple e tanto spettacolo - si confà perfettamente alle sue caratteristiche da fantasista della palla a spicchi. Perciò, anche a premiare la stagione esaltante del Derthona, la candidatura a miglior sesto uomo dell’anno è un riconoscimento alla sua costanza e longevità di rendimento, ma non una novità: infatti, il nativo di Cordoba è stato premiato come miglior giocatore in uscita dalla panchina anche in occasione della Frecciarossa Final Eight, a dimostrazione di come l'esperienza possa essere un fattore anche con un minutaggio non elevato.
La stagione dell’Openjobmetis Varese ha chiaramente avuto un punto di svolta con l’arrivo a Masnago del furetto in maglia numerato 45, appena svincolatosi dagli sloveni del Cedevita Olimpija Lubiana. Marcus Keene ha letteralmente trascinato i biancorossi in una seconda metà di stagione da leader assoluto, tanto da aver appena scavalcato Amedeo Della Valle in cima alla classifica dei migliori realizzatori (18.8 punti di media contro i 18.6 della stella della Germani Brescia). L’americano è stato in grado anche di scollinare anche oltre quota 30 punti in un paio di occasioni (nel k.o. di Sassari e nella vittoria di Trento), accaparrandosi subito gli occhi e le attenzioni di tutta Italia. Keene è partito titolare soltanto in 5 delle 17 sfide disputate in Serie A, dando un’imprevedibilità totale alla sua squadra nel momento in cui si alza dalla panchina. Il vero punto di forza dell’esterno alto “solo” 175 cm è l’1vs1, specialità in cui trova raramente dei difensori in grado di arginarlo. Dato il baricentro bassissimo, Keene ha un primo passo davvero fulmineo e questo gli permette di crearsi sufficiente vantaggio per poi finalizzare in palleggio arresto e tiro (la sua soluzione preferita) oppure assistendo i compagni spesso piazzati oltre l’arco dei 6.75 (da qui arrivano i 4.7 assist di media, 8° miglior dato assoluto del campionato). Sfruttando bene anche l’abilità nel creare contatti con gli avversari fisicamente più strutturati di lui in penetrazione, Keene subisce ben 4.2 falli a partita (trasformati poi in altrettanti liberi convertiti con l’88.7% di realizzazione). Con il nativo di San Antonio in campo, Varese ha conquistato 9 vittorie, stravolgendo da vero trascinatore una classifica complicata com’era quella dell’Openjobmetis prima del suo arrivo.
Marco Belinelli non ha bisogno di presentazioni, così come la sua regular season che sta volgendo al termine da 13.6 punti a partita in 22 minuti di impiego medio. In una squadra con tante stelle qual è la Virtus Segafredo Bologna, potersi permettere un campione di questo calibro in uscita dalla panchina (il Beli è partito titolare solo in 3 dei 17 match giocati in Serie A) è un lusso mica da ridere. Il nativo di San Giovanni in Persiceto, poi, sta dimostrando ancora una volta la propria classe sopraffina, come accaduto soprattutto nella sconfitta all’ultimo secondo all’overtime sul parquet dell’A|X Armani Exchange Milano, quando realizzò 34 punti e l’incredibile tripla che trascinò la sfida ai tempi supplementari. Belinelli è andato in doppia cifra in ben 12 occasioni, rivelandosi letale in uscita dai blocchi sia per tirare (o far cascare gli avversari sulle sue finte da antologia) che per servire i taglianti in area (aspetto su cui il numero 3 ha decisamente lavorato negli ultimi anni). L’esperienza del campione NBA 2014 si vede inoltre nella sua capacità di subire falli (2.4 a partita) e convertire i conseguenti liberi (82.9% di realizzazione su 4.5 tentativi di media). Insomma, seguendo le orme della sua luminosa carriera oltreoceano, Marco Belinelli si è ritagliato anche alla Segafredo un ruolo da leader alzandosi dalla panchina, meritandosi la candidatura al premio di sesto uomo dell’anno della Serie A UnipolSai 2021/22.
Capitano di mille battaglie della Nutribullet Treviso e superato un importante infortunio al gomito procuratosi ad inizio stagione, Matteo Imbrò si è affermato nell’annata corrente come pilastro e giocatore capace di dare sempre un apporto positivo alla causa della squadra pur partendo quasi sempre dalla panchina (è stato titolare solo in 3 partite su 23 disputate). Il nativo di Agrigento viaggia a 10.2 punti, 3.3 assist (il secondo dato migliore dei veneti dietro Russell) e 2.9 rimbalzi in appena 21 minuti di impiego a partita, giocando principalmente da playmaker e vestendo i panni del leader come e quando i compagni ne necessitano. Una dimostrazione di questa sua presenza da capobranco della Nutribullet si è avuta nella sua miglior prestazione stagionale a Pesaro, quando gran parte dei compagni era indisponibile per motivi di Covid e lui ha trascinato Treviso in una stoica vittoria all’overtime, registrando anche il suo massimo in carriera per rimbalzi catturati con 13. Questa è la sua migliore stagione in Serie A in termini di cifre, proseguendo nell’ascesa iniziata con il suo arrivo in Veneto nel 2017 nella serie cadetta. L’apporto di Imbrò è stato costante in tutti i momenti della stagione trevigiana agguantando la doppia cifra nella voce “punti segnati” in ben 12 occasioni. Questa inclusione nella Top 5 dei migliori uomini in uscita dalla panchina è un riconoscimento all’orgoglio e alla tenacia dell’agrigentino che, a 28 anni compiuti, sta esprimendo il basket migliore della sua carriera.
Il miglior sesto uomo, così come tutti gli altri premi, si potrà votare nella sezione MyLBA del sito e sull’app fino all’8 maggio.