Il presidente della Nutribullet Treviso, Paolo Vazzoler, ha commentato a Mattia Zanardo su “Il Gazzettino - Treviso” la salvezza raggiunta: “Siamo l'ultima delle squadre a 22 punti ad aver conseguito la salvezza aritmetica, ma siamo anche l'unica che può ancora arrivare ai playoff. È la dimostrazione di un campionato molto strano, per risultati e vittorie di chi è in coda contro chi è in testa. Beninteso, non intendo dire, ora che siamo salvi, che andremo ai playoff: dico solo che abbiamo ancora due partite da disputare".
La riga si tirerà comunque dopo l’ultima partita di domenica 8 maggio (sul parquet dell’Allianz Trieste): "Il bilancio si farà da lunedì prossimo, finita la stagione, e come sempre sarà schietto e onesto. Già ora, però, abbiamo due certezze: non in ordine di importanza, il settore giovanile, che è stata la ragione per cui siamo nati e nel quale continuiamo a credere con forza, e l'amore di questa piazza per la pallacanestro, dimostrato fin da dieci anni fa. Tutto il resto si costruirà, ragionandone come sempre insieme al Consorzio Universo Treviso”.
Proprio il capo di quest’ultimo, Piergiorgio Paladin, ha riferito ad Alberto Mariutto - sempre su “Il Gazzettino - Treviso” - la sua opinione sull’annata: “Non c'è nulla da festeggiare. Le premesse con cui abbiamo impostato la stagione non erano di doverci trovare a lottare per non retrocedere. Certo, sappiamo bene che lo sport può portare a inconvenienti e risultati diversi da quelli attesi, ma ci tengo a precisare una cosa: anche se la vittoria di Napoli ci ha dato la certezza matematica, se siamo salvi è perché abbiamo fatto qualche punto in più della Fortitudo: questo lo dobbiamo a Menetti, Nicola e a chi è sceso in campo".
"Appena finita la stagione, abbiamo in programma una serie di incontri estremamente approfonditi, nei quali andranno discussi gli errori commessi” - prosegue Paladin - “Al termine, faremo delle scelte con l'obiettivo di non rivivere le situazioni di quest'anno. Questa è la nona stagione di vita di questa società: in serie A ne abbiamo fatte già tre, di cui due e mezzo in pandemia. È la prima volta che ci siamo trovati in seria difficoltà e sono convinto che possiamo soltanto partire dagli errori per migliorarci e crescere. In alcuni casi non ci è girata bene, ma trovo davvero riduttivo attaccarsi alla sfortuna: chi programma bene, riduce gli effetti negativi di eventi infausti”.