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5 domande a… Arturs Strautins: “Da Cinciarini palloni e mentalità vincente. I playoff un nuovo banco di prova”

L’ala lettone è tra i protagonisti della splendida stagione della UNAHOTELS Reggio Emilia

5 domande a… Arturs Strautins: “Da Cinciarini palloni e mentalità vincente. I playoff un nuovo banco di prova”

Di Filippo Stasi

Il nuovo volto della rubrica “5 domande a” è Arturs Strautins, che si è distinto con una solida “doppia-doppia” da 13 punti e 10 rimbalzi nel successo esterno ottenuto nella penultima giornata di campionato dalla squadra di coach Attilio Caja contro la Dolomiti Energia Trentino.

 

La UNAHOTELS Reggio Emilia è reduce dalla incredibile vittoria in rimonta di domenica scorsa a Trento, che è valsa la qualificazione ai playoff. All’intervallo eravate sotto di 17 punti… Cosa vi siete detti negli spogliatoi prima della ripresa per ribaltare la vostra gara? La nostra mentalità ci impone di non mollare anche quando la situazione sembrerebbe irrecuperabile. Mai dire mai, specie nello sport dove l’inerzia di una partita può scivolare da una parte all’altra in un batter d’occhio. Non abbiamo approcciato al meglio la partita, anche per merito di Trento, ma siamo stati bravi a recuperare in corso d’opera facendo degli aggiustamenti e spronandoci a vicenda nello spogliatoio in vista del secondo tempo. Non è la prima volta che in stagione ci capita di rimontare un divario simile dopo l’intervallo. È nel DNA di questo gruppo. Mi viene da dire che siamo una squadra ‘da secondo tempo’, che non demorde e resta in partita senza pensare al punteggio parziale che il tabellone indica. Siamo abituati a continuare a dare il 110% fino al 40° minuto, indipendentemente da tutto, e sono convinto che questa nostra attitudine ci abbia portato meritatamente ai playoff.

Uno dei principali motivi per cui Reggio Emilia è tornata tra le prime 8 del campionato è stato il ritorno in città di Andrea Cinciarini, che sta vivendo una seconda giovinezza in biancorosso. In quali dettagli si dimostra un grande leader secondo te? Mi riallaccio alla domanda precedente: Cincia è uno di quei giocatori che non solo in campo, ma anche in spogliatoio suona la carica. Dopo il primo tempo di Trento, all’intervallo, ha spronato tutti a fare meglio nella ripresa… E poi si dimostra leader perché è il primo a dare qualcosa in più. È lui che detta i ritmi, mette in ritmo noi compagni e insieme alla palla ci passa la sua mentalità vincente. A ormai 36 anni ha disputato una stagione superlativa, ma non c’è da stupirsi dato che ha militato per diversi anni in squadre importanti di Eurolega e in Nazionale. Il suo carisma è determinante e di grande aiuto per i ragazzi meno esperti come me.

Coach Attilio Caja ti ha aiutato a consacrarti a Varese lo scorso anno per poi portarti con sé in Emilia quest’estate. Reggio Emilia dove peraltro, non ancora sedicenne, nel lontano 2014, è iniziata la tua esperienza italiana. Quali sono le qualità che più apprezza di te come giocatore e quali sono quelle che apprezzi tu di lui? Il coach crede fermamente nella forza della difesa collettiva per vincere le partite. Se si parte da una buona difesa, l’attacco si alimenta da sé, con maggiore fluidità. Le mie caratteristiche migliori dal punto di vista tecnico penso siano la capacità di andare forte a rimbalzo e la versatilità. Posso occupare entrambe le posizioni in ala e rendermi pericoloso dentro e fuori dall’arco dei 3 punti. Ma devo migliorare ancora su tutto e il coach mi aiuta a farlo. Non ci fa rilassare mai, che si vincano 4/5 partite di fila o se ne perdano altrettante, in settimana il lavoro che ci attende sarà sempre da svolgere con la solita professionalità e concentrazione. Questo mi piace di lui: guarda sempre avanti, pensando a cosa si può eseguire meglio e a come migliorare. I playoff in tal senso possono rappresentare un nuovo banco di prova per testare a un livello più alto la nostra intensità fisica e mentale. Vogliamo onorare la chance - che ci siamo guadagnati col lavoro di un’intera stagione - di giocare in postseason provando a fare ancora qualche passo in avanti, per coronare al meglio delle nostre possibilità una stagione già molto positiva.

Quella della Reggiana resta una stagione da incorniciare anche senza essere stata suggellata dalla vittoria in FIBA Europe Cup, oppure nutrite qualche piccolo rammarico sul fronte europeo? Nessun rammarico. Siamo fieri del percorso che abbiamo fatto nella coppa europea. La finalissima contro il Bahcesehir era quasi proibitiva, il campo ha chiaramente detto che erano più forti di noi. Ovviamente la sera stessa della finale c’era dispiacere per essere arrivati a un passo dal trofeo, ma a mente fredda non abbiamo nulla da rimproverarci. Già nella partita di andata avevamo rimontato buona parte del divario nel secondo tempo grazie a uno sforzo di squadra davvero importante, unito alla spinta del nostro pubblico, chiudendo solamente a -3… Però vincere a Istanbul il match di ritorno sarebbe stata un’impresa più grande di noi stessi. Se ci fossimo arrivati al completo, con Candi e il mio ‘gemello baltico’ Olisevicius, forse avremmo potuto insidiarli maggiormente… Ma chi era a disposizione ha dato il massimo come sempre, dunque va bene così.

La Lettonia, il tuo paese d’origine. Ci racconti qualche peculiarità della tua patria e cosa ti piace invece dell’Italia? Sono nato a Jurmala, città che si affaccia sul mar Baltico che vanta un buon afflusso di turisti, specialmente in estate con l’arrivo della bella stagione. È molto carina, rilassante e vicina alla capitale Riga che è davvero caratteristica e interessante da visitare! Mentre se volete mangiare qualcosa di tipico, la carne - in particolare lo stufato di manzo - è sicuramente il piatto forte! Qua in Italia ovviamente si mangia benissimo, ma anche in Lettonia ce la caviamo bene ai fornelli… Quando ho qualche giorno libero cerco di visitare più città possibili nei paraggi assieme alla mia ragazza. A Reggio Emilia mi trovo molto bene, come sono stato bene la stagione precedente a Varese… In generale l’Italia sta diventando la mia seconda casa ed è bello scoprire tutte le bellezze sparse in ogni angolo e regione di questo paese! 

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