Intervistato da Andrea Tosi su “La Gazzetta dello Sport”, Sergio Scariolo ha subito fatto un paragone tra la Segafredo e la sua squadra nel cuore del calcio, l’Inter: “Direi che Virtus e Inter giocano molto bene per quello che attiene ai fondamentali di squadra. Con senso del gruppo. Se penso alla mia Virtus, abbiamo fatto due mesi iniziali della stagione molto buoni, come nessuna delle mie squadre del passato aveva mai fatto. Era un piacere per me vederla in campo".
La scelta di lasciare la NBA (precisamente un posto da viceallenatore ai Toronto Raptors) è stata una “lucida follia. Non ci ho dormito una notte prima di decidere. Perché sapevo quello che lasciavo a Toronto e non sapevo quello che avrei trovato in Italia e in particolare alla Virtus che stava ancora sviluppando la sua organizzazione. I contatti con la dirigenza mi hanno convinto".
Due parole di elogio anche su Milos Teodosic: “È unico nella sua capacità di vedere il gioco prima che accada. Sensi bilità e tempismo nell'anticipare le azioni. Come si dice vede due passaggi avanti. Anche nelle letture difensive sebbene non sia un difensore di grido”.
Se Scariolo dove scegliere un giocatore che è andato oltre le sue aspettative? “Dico Mam Jaiteh. Qui ha fatto il suo tirocinio. È cresciuto tanto rimanendo umile. Ricorda spesso dove era 9 mesi fa e mi ringrazia sempre per l'opportunità che gli abbiamo offerto”.
Ora lo sguardo è ai playoff di Serie A: “Saremmo arroganti e presuntuosi se credessimo di essere più forti di Milano, un'avversaria che ha una grande struttura e tanti campioni. E mi guardo anche alle insidie che possono arrivare dalle altre squadre ammesse ai playoff. Potrebbero esserci sorprese”.