Il patron della Virtus Segafredo Bologna, Massimo Zanetti, si racconta ad Andrea Tosi su “La Gazzetta dello Sport”, partendo dal momento in cui ha scelto di entrare nel club bianconero: “Risale alla promessa che feci al compianto Alberto Bucci. Voleva che fossi io a riportare in alto la Virtus, gli risposi che lo avrei fatto per lui, ormai malato da tempo e per la città di Bologna dove sono arrivato nel 1973, a 25 anni, avviando la mia carriera imprenditoriale. Ora sono qui felice di essermi dedicato a questo sport più bello e spettacolare del calcio.Un assist di Teodosic mi fa sobbalzare dalla sedia. Sono emozioni che non vivo in altri sport se non nel ciclismo”.
La promessa di ritornare ai massimi livelli in Italia e in Europa è stata mantenuta: “Era un percorso logico per me. Sono entrato col mio a.d. Baraldi col piano di riportare la Virtus dove merita di stare. Siamo cresciuti nel tempo fissando obiettivi intermedi mentre acquisivamo anche il club. In questo percorso la pandemia ha ristretto i tempi perciò abbiamo fatto anche prima del previsto”.
Gli investimenti di Zanetti nel corso degli anni sono stati notevoli: “Tanti soldi, dovrei fare i conti, ma tutto in regola e comunque ho speso molto meno della concorrenza. Non sono un mecenate ma un uomo e un imprenditore cresciuto nello sport e con sport che ha sempre investito in quello che crede. Ho messo Senna in Formula Uno alla Toleman, il campione dei campioni. Ho formato anche una scuderia con Cecotto alla Theodore. Nel calcio sono stato vicepresidente e presidente del Bologna. Poi sono arrivati a ruota ciclismo e basket. Ho conosciuti grandi personaggi. Potrei scrivere un libero, anzi magari lo scriverò”.
La società è già sul mercato? "L'anno prossimo faremo al massimo due innesti ma dipende da come evolveranno le opzioni per i rinnovi di Mannion e Shengelia. Su quest'ultimo siamo a buon punto”.
Come simbolo della sua gestione, Zanetti non ha dubbi su chi scegliere: "Sicuramente Pajola. È con noi da sempre. Ha un contratto fino al 2025 ma vogliamo andare avanti. Sarà la bandiera del club finché rimarrò, il nuovo Brunamonti. Di Ale mi piace la grinta, con lui in campo la squadra svolta sempre. Spero solo che non voglia andare in NBA”.