Di Cesare Milanti
Per gli amanti della pallacanestro europea, domani inizia uno dei weekend più belli dell’anno. A Belgrado scendono in campo le quattro compagini migliori del Vecchio Continente per portarsi a casa l’Eurolega 2021/2022, in una Final Four che si preannuncia spettacolare: Olympiacos, Anadolu Efes, Barcellona e Real Madrid si daranno battaglia in una fase finale che, come sempre, consentirà di mettere da parte i pronostici per dare spazio alle sorprese che solo uno show-down del genere può garantire.
E nonostante non ci siano squadre italiane in questo appuntamento da non perdersi in terra serba - A|X Armani Exchange Milano e Virtus Segafredo Bologna ci proveranno nella prossima stagione, la prima con due squadre del nostro campionato in Eurolega dal 2015/2016 -, si potranno comunque osservare alcuni voti noti nel panorama della LBA, che durante le proprie esperienze passate hanno giocato anche su parquet italiani.
La prima semifinale, quella in programma alle 18:00 tra Olympiacos e Anadolu Efes, è il confronto che vedrà sfidarsi più ex “italiani”, ben quattro. Per i greci ci sarà Shaquielle McKissic, che con la maglia della Victoria Libertas Pesaro ha vissuto la sua prima esperienza europea; la sua parentesi nelle Marche è durata solo qualche partita, ma è riuscito comunque ad impattare con compagni di squadra come Semaj Christon e Marco Ceron: lo dimostrano i 29 punti nel suo esordio in Italia contro l’Avellino di James Nunnally.
Per quanto riguarda i campioni in carica, invece, si giocheranno questa seconda Final Four consecutiva Krunoslav Simon (ex Olimpia Milano e che non sarà in campo per un infortunio al ginocchio) e Bryant Dunston (ex Varese), oltre a Coach Ergin Ataman (ex Siena e Fortitudo Bologna). Il croato, protagonista assoluto nostro malgrado nel Preolimpico di Torino 2016, ha trascorso due stagioni a Milano, dove ha vinto uno Scudetto, due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. MVP di quest’ultima nel 2016, si sposterà poi in Turchia nell’estate successiva. Con la maglia dell’Olimpia, ha fatto innamorare i tifosi del Mediolanum Forum con i suoi tiri dall’arco e la specialità della casa, un floater con cui spesso disorientava gli avversari.
Se il numero 44 era arrivato in Lombardia con alcune esperienze europee ad alto livello già alle spalle (Malaga e Lokomotiv Kuban), Bryan Dunston ha trovato a Varese l’habitat ideale da cui spiccare il volo. In biancorosso nel 2012/2013, il centro statunitense ha disputato una stagione da fuoriclasse sotto la guida di Frank Vitucci e con compagni di squadra come Adrian Banks, Mike Green, Achille Polonara e tanti altri. Una vera e propria squadra di culto, arrivata 1ª in regular season ed eliminata in Gara 7 della semifinale contro Siena. Per quello che sarebbe poi diventato il Miglior Difensore dell’Anno in due stagioni consecutive con l’Olympiacos in Eurolega, 14 punti, 7.2 rimbalzi e 2.2 stoppate di media a partita in quell’annata italiana, con una presenza intimidatrice senza eguali sotto canestro.
A proposito di Siena, è in Toscana che Ergin Ataman ha allenato per la prima volta in carriera al di fuori della Turchia. Primo allenatore turco ad allenare in Italia, ha tagliato diversi traguardi alla guida dei biancoverdi, dando il via ad uno dei cicli più vincenti nella storia della pallacanestro italiana: una vittoria in Coppa Saporta nel 2002, il terzo posto alla Final Four di Eurolega nel 2003, le semifinali Scudetto e la finale di Coppa Italia contro la Virtus Bologna. Con Simone Pianigiani come assistente e con nomi del calibro di Boris Gorenc, Roberto Chiacig, Vrbica Stefanov, Mirsad Türkcan e Alphonso Ford, il suo fu un biennio ricco di soddisfazioni. Tornato in patria fino al 2006, Ataman decise di rientrare nuovamente in LBA con la Fortitudo Bologna per sostituire a stagione in corso Fabrizio Frates; quest’esperienza, però, non si rivela soddisfacente come la prima, nonostante a roster fossero presenti elementi di rilievo come Marco Belinelli, David Bluthenthal, James Thomas, Tyus Edney e Stefano Mancinelli. La mancanza di risultati sia in Serie A che in Eurolega porta al suo esonero a fine marzo: da lì in poi, allenerà solo in Turchia, arrivando fino all’Eurolega alzata al cielo di Berlino nella passata stagione, in attesa della Final Four di quest’anno.
Nella seconda semifinale, quella tutta spagnola delle 21:00 tra Barcellona e Real Madrid, sono tre gli ex protagonisti del campionato italiano: Brandon Davies per i catalani, Adam Hanga e Coach Pablo Laso per la squadra della capitale. Il centro statunitense naturalizzato ugandese ha vissuto la stessa parabola del suo compagno di reparto in Turchia; proprio come Bryant Dunston, anche l’attuale centro del Barcellona ha disputato una stagione a Varese, nel 2015/2016. Lo specialista difensivo del Real Madrid - che affronterà la sua ex squadra -, invece, ha giocato nell’annata precedente ad Avellino.
Partendo dal blaugrana, esattamente come Dunston anche Davies è stato il miglior realizzatore dei suoi, con 13.3 punti abbinati a 6.5 rimbalzi di media a partita. Di gran lunga l’elemento migliore del roster a disposizione di Paolo Moretti, con compagni di squadra come l’attuale tortonese Chris Wright, Daniele Cavaliero, Roko Ukic, Maalik Wayns e Kristjan Kangur, quella Varese non riuscì a ripetere la fantastica stagione disputata nel 2012/2013, fermandosi a un passo dai playoff in nona posizione. Il suo rendimento attirò le attenzioni del Monaco, con cui fu in grado di disputare la sua prima competizione europea, una Basketball Champions League chiusa al terzo posto grazie al successo sulla Reyer Venezia nelle Final Four, e successivamente dello Zalgiris Kaunas di Sarunas Jasikevicius, suo allenatore anche oggi al Barcellona.
Il lituano ha avuto come giocatore anche Adam Hanga nella sua prima annata al Barcellona. L’ungherese classe 1989, scelta numero 59 dei San Antonio Spurs nel Draft 2011 ma mai chiamato a fare il grande salto in NBA, è transitato in Italia nel 2014/2015, nella Sidigas Avellino del già citato Fabrizio Frates, che vantava nelle proprie fila veterani come Marques Green e Daniele Cavaliero, ma anche talenti in rampa di lancio come Justin Harper, O.D. Anosike e l’ultimo Adrian Banks prima del passaggio a Brindisi. In prestito in Irpinia dal Baskonia, dove rimarrà fino al 2017 prima della chiamata dei catalani, risulterà uno dei difensori migliori del campionato, disputando quasi 29’ di media sul parquet e collezionando 10.7 punti, 4.4 rimbalzi e 2.7 assist a partita. Quella squadra, però, non riuscì a qualificarsi per i playoff, vivendo un campionato tutto sommato tranquillo a metà classifica, concludendo in dodicesima posizione.
Per concludere, anche l’allenatore dei Blancos, su quella panchina ormai da più di un decennio, ha avuto un passato in Italia. Non come nel caso di Ergin Ataman, ossia alla guida di uno o più club del nostro campionato, ma quando ancora scendeva in campo. Il nativo di Vitoria, classe 1967, ha infatti indossato per pochi mesi la canotta della Lineltex Trieste nell’annata 1998/1999; unica sua esperienza fuori dai confini spagnoli, sotto la guida di Cesare Pancotto in Serie A2 non riuscì a replicare il rendimento che aveva mostrato negli anni precedenti in patria, mantenendo un rendimento di appena 4.1 punti e 1.9 assist in 22 minuti di gioco a partita, con il 25% dal perimetro. Dimenticato in fretta in Italia, sarebbe poi tornato in Spagna per non spostarsi più: la sua leggendaria carriera da allenatore, tutta con club spagnoli ed ora strettamente legata al Real Madrid, parla da sé.