A Camilla Cataldo sul “Corriere Adriatico Pesaro”, il presidente Ario Costa ha commentato l’annata della sua Carpegna Prosciutto Pesaro: “È stato un campionato difficilissimo e complicato, con un finale in crescendo esaltante. Le vittorie ci hanno fatto raggiungere presto la salvezza e poi i playoff e abbiamo giocato una pallacanestro molto buona anche nei primi 20' di Gara 3: ho apprezzato gente assetata, con carattere, decisa. Siamo orgogliosi di aver ricreato un entusiasmo incredibile al palas. Ringrazio coach Banchi e coloro che hanno partecipato con lui, c'è un gruppo fantastico; grazie ai tifosi, ai consorziati, a chi ci è stato vicino. Abbiamo dedicato un minuto intenso a festeggiare Andrea Beretta in rappresentanza della famiglia. L'ho visto commosso, emozionato, meglio di così la stagione non poteva andare”.
Spazio poi per un’analisi della sliding door della stagione: “L'aver capito gli errori commessi da me per primo e il cercare di rimediarli. Poi aver avuto la pazienza per arrivare al match di Cremona dove eravamo a un bivio sul girare o meno l'annata. Vincendo, sono arrivate fiducia, credibilità, bel basket. Il punto più basso è stata la sconfitta in casa con una Treviso senza quattro atleti".
Un auspicio anche riguardo a coach Banchi: “Faremo di tutto per tenerlo, ma adesso la società deve pensare a costruire, a mettere i puntelli".
Proprio l’allenatore della svolta marchigiana ha lasciato un commento sempre sul “Corriere Adriatico Pesaro” riguardo questi playoff: “Abbiamo sempre alzato la testa, giocato con piglio, personalità, incoscienza. A livello di continuità, come era prevedibile, investendo sulla nostra energia la miglior gara è stata la prima. Quando giochi con questo tasso di fisicità le energie vanno a scemare. Giovedì, nel secondo tempo, il brigantino ha cominciato a prendere acqua, i colpi erano forti, ma abbiamo mantenuto la dignità e l'identità che hanno caratterizzato la nostra stagione. Spero che questa appendice di playoff serva da ispirazione a club e giocatori per alzare il livello delle proprie aspettative, indipendentemente da dove saranno la prossima stagione. La squadra ha capito di essere amata, Pesaro vive di pallacanestro e l'amore deve essere incondizionato. Il rapporto non si deve esaurire, si deve partire da questo. Il mio, lo sapevamo, era un rapporto a tempo, ho vissuto emozioni uniche, è stato straordinario. Ne è valsa la pena, ho avuto momenti di autentica felicità ed è quello che inseguo nella vita e nella professione. Grazie Pesaro".