A Vincenzo DI Schiavi su “La Gazzetta dello Sport”, il coach della Bertram Tortona Marco Ramondino ha identificato subito i segreti della sua squadra: “I giocatori. Gente votata al sacrificio. Il che non vuol dire alzarsi alle 5 di mattina per andare a lavorare nei campi, ma rinunciare alla propria visibilità personale per la ragion di Stato. Noi non abbiamo giocatori che spiccano nelle statistiche perché non pensano a quelle. E fa tutta la differenza del mondo".
Ramondino definisce così il Derthona: "Un'importante novità che, grazie alla famiglia Gavio, può dare molto a tutto il movimento. Penso al progetto del palazzetto e a un orizzonte europeo non per l'anno prossimo ma più probabilmente per quello dopo. Il dottor Gavio ci ha insegnato ad essere umili e ambiziosi”.
Già sono state poste le basi per il futuro, con il rinnovo del coach fino al 2024: “Sì, e quelli di Macura, Tavernelli e Severini. Altri ne arriveranno. Stiamo cercando di dare continuità, partendo dall'idea che quello che non abbiamo non è sempre meglio di ciò che già abbiamo".
Poi Ramondino ha rilevato i suoi primi passi da coach: "Giocavo, avevo una buona mano, ma il mio raggio d'azione era limitato. Il fisico, come avrete intuito, non mi ha aiutato. Il travaso è stato naturale. L'arrivo di Capobianco ad Avellino mi ha cambiato la vita. A lui devo molto ed è il coach che più mi ha influenzato. Poi devo gratitudine a Dalmonte, Bocchino, Markovski e Marcelletti”.
E ora cosa si aspetta dalla sfida con la Virtus? “Di certo non ci prenderanno sotto gamba. Il bilancio, al momento, è 2-2. Il loro talento è enorme. Noi non siamo ingrado di rispondere su tutto. Servirà testa e grande disciplina. Non siamo qui per accompagnare la Virtus in finale scudetto. Dovessero vincere loro, mi piacerebbe che dicessero: "Per quest'anno non li affrontiamo più"".
Ramondino, infine, è pronto alla sfida contro un grande coach come Sergio Scariolo: "Lui e Messina sono stat ifonte di ispirazione per la mia generazione. Guardando da dove sono partito, stare con loro sulla stessa linea laterale è tanta roba”.