Intervistato da Euroleague Basketball, coach Scariolo ha ripercorso le tappe dell’annata vincente della sua Virtus Segafredo in Eurcup: “Sono soddisfatto dell’intera stagione, di come abbiamo iniziato. Abbiamo giocato una grande palla canestro nella prestazione, a un livello che raramente ricordo in ogni mia squadra in termini di qualità. Purtroppo, abbiamo avuto due grossi infortuni che hanno a rovinato l’inizio di stagione: Ekpe Udoh e Awudu Abass, due dei nostri pilastri, infortunati per il resto te la stagione. Poi abbiamo avuto molti infortuni - Jaiteh, Belinelli, Pajola, Teodosic, anche Sampson appena arrivato. È stato un orribile striscia di infortuni che non ci ha permesso di giocare con buon ritmo. A febbraio, dopo la Coppa Italia, abbiamo cominciato ad essere più in salute e a giocare con continuità. Poi abbiamo puntellato la struttura della squadra firmando Shengelia e Hackett, che ci hanno dato ulteriore maturità, esperienza e solidità che probabilmente non avevamo”.
Nonostante le difficoltà iniziali, tutte le squadre allenate da Scariolo hanno sempre reso al meglio quando più contava: “I team vincenti devono solitamente fare questo. Altrimenti non sarebbero squadre vincenti. Se sei una buona squadra da ottobre a giugno, fantastico, sei magnifico. Ma le squadre vincenti sono buone quando conta di più, quando il tempo di vincere. Anche quando ci sono migliaia di circostanze che possono avere un impatto sul risultato finale. Qualche volta non vinci e la tua squadra fa anche un gran lavoro. Ma quando devi vincere devi farlo quando conta di più: all’inizio dei playoff, nelle partite dentro fuori, quando sono scritti i verdetti finali”.
C’è spazio anche per un commento alla stagione da MVP dell’Eurocup di Mam Jaiteh: “Lui è sicuramente anche il giocatore più migliorato dell’anno. Veniva da un livello inferiore e il suo ruolo iniziale era quello di complementare un giocatore con più esperienza come Udoh che teoricamente lo avrebbe dovuto insegnare e aiutare nella crescita. Questo era il nostro piano iniziale, ma presto ci siamo trovati catapultati in un nuovo ruolo. Era difficile per lui all’inizio perché ha avuto problemi fisici e non si è sentito bene fino a dicembre. Ha continuato a imparare e migliorare, è molto umile. E il paradigma di quello che diciamo sempre: che il lavoro duro paga. Sono felice per lui per questo: è cresciuto come giocatore durante la stagione, lavorando duro, ascoltandosi ed essendo sicuro di sé, accettando critiche e correzioni. Ho dovuto conoscerlo un po’ in questi ultimi mesi e poi mi sono assicurato che non cambi mentalità perché ha ancora margini di miglioramento”.
Un apprezzamento poi sulla città di Bologna: “È Basket City. Ovviamente i risultati esaltano l’entusiasmo dei tifosi e portano a un pubblico maggiore. Ma a Bologna, quando accendi la miccia, la città risponde. Non molte città possono portare quella passione e interesse verso il basket. È allo stesso livello del calcio, anche quando come qui la squadra di calcio è consolidata in Serie A. Vincere la prima finale in casa è stato poi speciale per l’atmosfera creatasi. Ha generato una certa pressione nei giorni prima della partita ma la squadra e i tifosi erano una cosa sola. È stata una forte motivazione, una spinta extra”.
Ora la Virtus si prepara ad accompagnare Milano in Eurolega e Scariolo ne ha approfittato per fare una panoramica sul basket italiano: “Non c’è un livello fisico straordinario ma abbiamo un buon livello tecnico, senza dubbio. Qualche squadra è sempre lì in alto (Venezia e Sassari) e altre come Brescia e Tortona sono nuove squadre con solide fondamenta, ambiziose e pronte a crescere. Questo può solo che essere positivo per il basket italiano ed europeo perché alla fine l’Italia è stata una delle culle del basket in Europa, specialmente per quanto riguarda gli allenatori. È stata infatti una delle più grandi scuole di coach di pallacanestro del mondo. Milano merita molto credito per essere tornata in alto, spinto da Giorgio Armani, il cui supporto è stato fantastico. Poi c’è Massimo Zanetti che merita ancora più credito perché ha preso la Virtus quando era in seconda divisione, ha avuto la visione di portare la Virtus dove merita. La città di Bologna ti dà indietro come nessun’altra in termini di supporto ma tu devi arrivare lì. Lo sforzo del nostro patron è stato incredibile”.
Quanto è soddisfatto coach Scariolo di aver riportato la Virtus a questo livello? “Sono molto felice e soprattutto sollevato. Quando sono arrivato qui, la Virtus aveva appena vinto lo scudetto in modo inaspettato. Potevo però sentire la delusione per non aver raggiunto la finale di EuroCup che avrebbe permesso l’accesso all’Eurolega e sentivo questo sentimento più dell’incredibile vittoria del campionato italiano. ‘Lo spirito di Kazan’ era sempre lì nell’aria per tutta la stagione. Devo ammetterlo, è stata una sconfitta dolorosa ed è per questo che voglio includere anche Djordjevic e il suo coaching staff in questo trionfo. Un uomo saggio una volta ha detto che un grande successo è un biglietto d'ingresso per una sfida più diffcile e tutti dobbiamo esserne pienamente consapevoli, tutti nel club, indipendentemente dal ruolo che hanno. Se vogliamo alzare il livello, dobbiamo avere le capacità e le gambe forti per saltarci sopra di nuovo. Questa è la nostra prossima sfida e tutti sono disposti a lavorare nella stessa direzione. Ci auguriamo di riuscire a prendere ottime decisioni per fare ancora meglio”.