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5 domande a... JP Macura: “A Tortona tutti vogliono migliorarsi. Far addomentare mia figlia è difficile quanto battere la Virtus!"

L'americano della Bertram è pronto per la semifinale contro la Segafredo

5 domande a... JP Macura: “A Tortona tutti vogliono migliorarsi. Far addomentare mia figlia è difficile quanto battere la Virtus!"

Di Cesare Milanti

L’ospite dell’appuntamento odierno con la rubrica “5 domande a” è JP Macura, Rivelazione dell’Anno e protagonista di una Bertram Derthona Basket Tortona capace di superare l’Umana Reyer Venezia per giocarsi la prima semifinale playoff della sua storia in Serie A. Lo statunitense, 27 anni il prossimo 5 giugno, ci ha parlato tra le altre cose dell’ambiente che si vive in una piazza desiderosa di crescere sempre di più.

Siete stati protagonisti di un'impresa straordinaria, l’ennesimo traguardo in questa vostra prima stagione in Serie A: quarti di finale in Supercoppa Italiana, finale di Coppa Italia e ora una semifinale Scudetto conquistata chiudendo la serie 3-1 al Taliercio. Quali sono state le chiavi di questa serie? Quando si gioca una serie di playoff, penso che la cosa più importante sia giocare insieme, attaccare e difendere tutti uniti. Ti devi aspettare un sacco di alti e bassi da parte di entrambe le squadre in tutta la serie, con il pubblico che diventa una componente da non sottovalutare. Bisogna stare insieme e soffrire insieme. Ci siamo concentrati molto in difesa, tutti i miei compagni hanno davvero dato un grande sforzo per far sì che potessimo giocare le nostre migliori partite difensive della stagione. Ci è stato detto di avvicinarci il più possibile alle loro guardie quando bloccavano in post, così che Mitchell Watt non potesse avere la strada spianata rollando a canestro. Abbiamo cercato di compattare il gioco e posizionarci spesso in area, esprimendo una buona pallacanestro di squadra. Abbiamo sofferto insieme e ora eccoci qua.

Il 5 giugno, giorno del tuo 27esimo compleanno, potrebbe essere l'indomani dell'eventuale Gara 5 della semifinale contro Bologna. Che aria si respira nello spogliatoio per uno scontro del genere, con i campioni d'Italia e dell'Eurocup in carica? Che ricordi hai e che sensazioni avevi su quella vittoria con la Virtus in semifinale di Coppa Italia? La Virtus è una grande squadra, non lo scopriamo di certo oggi. Hanno un sacco di ottimi giocatori e giocano bene insieme: lo hanno dimostrato sia vincendo lo Scudetto nella passata stagione che giocando un’Eurocup magnifica quest’anno. La serie contro di loro sarà molto dura e difficile. In queste ultime ore prima dell’inizio di Gara 1 (si gioca venerdì 27 alle 20.45, ndr) cercheremo di preparare insieme allo staff tecnico il miglior piano partita possibile per cercare di arginarli. Dopo tutte le sfide che abbiamo affrontato contro Bologna, non vediamo l'ora di sfidarli di nuovo. A Pesaro è stato solo un weekend fantastico. Non siamo riusciti a concludere nel migliore dei modi battendo Milano in finale, ma siamo onesti: nessuno si aspettava davvero che ci potessimo giocare la Coppa Italia e battendo la Virtus Bologna abbiamo scioccato un sacco di gente. La cosa bella è che stavamo solamente giocando il nostro basket divertendoci. È stata una grande esperienza.

Quando hai iniziato ad avere le tue prime esperienze in NBA e G-League, firmando un contratto two-way con gli Charlotte Hornets, avevi idea di cosa fosse l’Europa? Avresti mai pensato che nel giro di un paio d'anni ti saresti ritrovato prima in una città turca (Afyonkarahisar) che significa letteralmente "castello nero dell'oppio" e poi in una piazza piccola ma davvero calda come Tortona? Beh, ho sempre saputo che c'era la possibilità di andare a giocare in Europa ed ero pronto a cogliere quest’opportunità, se si fosse presentata. Due anni fa ho finalmente preso questa decisione per iniziare la mia carriera qui, costruendomi un nome e un futuro da queste parti. Ovviamente non conoscevo le due città in cui avrei mi sarei trovato a giocare all’inizio di questa mia avventura fuori dagli Stati Uniti, ma posso dire che amo Tortona e amo l'Italia: è un posto fantastico dove stare e giocare.

Prima dell'inizio dei playoff, è stato annunciato il tuo rinnovo del contratto con Tortona fino al 2024. Quest'anno hai vinto la Rivelazione dell'Anno, il JP Macura delle prossime due stagioni cosa vuole portarsi a casa qui in Italia? Il motivo principale per cui ho firmato è perché qui si respira e si vive un’ottima cultura, non solo cestistica: tutti vogliono venire a lavoro ogni giorno e stare bene migliorandosi. Dai giocatori allo staff tecnico, passando per tutte le persone che ci sostengono. Ci si sente come una famiglia qui a Tortona. Quando stavamo discutendo del rinnovo, ne ho parlato con la mia famiglia e abbiamo preso questa decisione insieme: è un posto meraviglioso per continuare a crescere. Per quando riguarda i miei prossimi due anni qui a Tortona, l’obiettivo è quello di vincere il campionato ed essere la miglior squadra in Italia. Qualsiasi cosa accada in questa stagione, sarà la base per continuare a lavorare e migliorarci per essere la squadra da battere.

Conosciamo il Macura che si infiamma in campo, quello tutto estro e sregolatezza che fa divertire tutti i compagni di spogliatoio, o il JP che durante l'allenamento si diverte con il figlio di Coach Ramondino. Ma chi è JP Macura nella vita di tutti i giorni, fuori dalla pallacanestro? Più difficile battere la Virtus Bologna o far addormentare Stella Rodhes? Il JP Macura fuori dal parquet è un ragazzo semplice, che ama viaggiare e mangiare con amici e famiglia. Gioco moltissimo ai videogiochi, specialmente a Call of Duty. E comunque la mia ragazza dice che non è per niente facile far dormire Stella, probabilmente è difficile quanto battere la Virtus! Spero di poterla aiutare a prendersi qualche meritata ora di sonno quando tornerò a casa negli Stati Uniti. Prima, però, sarà divertente e stimolante giocare contro Bologna.

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