Dan Peterson, storico coach e telecronista, ha rilasciato un’intervista su vari quotidiani (“La Stampa, “la Nuova Sardegna”, “Il Mattino di Padova”, “La Provincia Pavese”) parlando della super sfida che sta per iniziare tra Virtus Bologna e Milano: “Mamma mia, questa finale è un sogno. Per tutti. Di fronte le due squadre più titolate, più forti, più ricche, più seguite, con i due coach più vincenti. C'è tutto per divertirsi e vedere un grande spettacolo. Milano ha 28 scudetti, Bologna 16. Tutte e due, poi, hanno anche una grande dimensione europea: la Segafredo ha appena vinto l'EuroCup e l'anno prossimo farà l'Eurolega; l'A|X Armani Exchange, dopo le Final Four dell'anno scorso, ha fatto un'Eurolega più che dignitosa, uscendo con l'Efes che ha vinto la competizione"..
Ci sarà anche una grande sfida in panchina tra Messina e Scariolo: "Sono i migliori allenatori su piazza, hanno trionfato dappertutto, sono il massimo. Sergio ha vinto tantissimi titoli da capo allenatore, con la Spagna, a Pesaro, con il Real e a Malaga, e anche un anello da campione NBA da vice ai Toronto Raptors. Ettore è nella Hall of Fame della Fiba: ha vinto ovunque, anche un argento storico con la Nazionale agli Europei del '97, e pur non allenando per un sacco di tempo in Italia è diventato il recordman di vittorie nei playoff della Serie A”.
Il dualismo Scariolo-Messina gli ricorda quello tra lui e Valerio Bianchini? “Quel dualismo lo innescò soprattutto Bianchini, un adorabile rompiscatole. Messina e Scariolo sono più diplomatici e i tempi sono cambiati. Per me il paragone più calzante è con un altro dualismo nei primi anni Settanta: quello tra Cesare Rubini, allenatore di Milano, e Aza Nikolic, coach di Varese. I tre spareggi in cui si giocarono tre campionati di fila segnarono il boom della pallacanestro italiana. E que sto si può ripetere con Virtus e Olimpia”.