Il direttore generale della Nutribullet Treviso, Giovanni Favaro, ha parlato ad Alberto Mariutto su “Il Gazzettino – Treviso”, sottolineando la scelta di non partecipare ad alcuna competizione europea il prossimo anno: "Non stiamo bloccando la nostra crescita. Ci serve un anno di ripianificazione, per poi puntare a fare ancora meglio. Una coppa potremmo giocarla, le richieste non ci mancano, ma ci prendiamo un anno sabbatico. Il budget in questo caso c'entra davvero poco, perché manifestazioni come la Champions, sotto un aspetto meramente economico, hanno un loro equilibrio e si ripagano. Ne abbiamo beneficiato anche a livello di immagine: la BCL ci ha riportato nella vetrina europea e abbiamo ricevuto molti attestati di stima da diverse realtà internazionali, per il lavoro che stiamo facendo a Treviso. Il problema è che quest'anno avremo un roster quasi completamente rinnovato e dobbiamo concentrarci sul campionato italiano, che è molto difficile: la competitività è massima e il minimo errore lo paghi caro. Rischi di mandare al vento tutti gli sforzi fatti per arrivare in A, una conquista che non è così scontata e di cui dovremmo sempre andare fieri”.
Poi Favaro ha fatto un bilancio dell’annata della sua squadra: “È stata una stagione particolare: entusiasmante nella prima fase, difficilissima nella seconda parte, che ha messo in evidenza tutti gli errori che avevamo commesso in fase di programmazione. Nelle nove annate precedenti non che non avessimo mai sbagliato, ma in linea di massima era andato tutto più o meno in modo positivo. Quest'anno no, e bisogna riconoscerlo: era palese che i ragazzi fossero annebbiati, erano quasi implosi. L'allenatore ci metteva tantissimo per risollevare la baracca, ma non c'era la risposta che avremmo desiderato. Possiamo tirare fuori molte scuse, tra cui il Covid, ma è inutile. Abbiamo sbagliato e faremo tesoro degli errori, per costruire il futuro di Tvb con un bagaglio di esperienza in più”.
E ora si apre alla formula 6+6: “In passato abbiamo sempre avuto una base italiana molto forte, che ci ha consentito di andare sul 5+5. In questo momento dobbiamo costruirla quasi da capo, e in base alla sua qualità sceglieremo se orientarci sul 5+5 o 6+6, sempre all'interno del budget a disposizione. Serve una squadra che si sbatta, che abbia le caratteristiche che aveva in campo coach Marcelo Nicola. Milano e Bologna sono irraggiungibili; anche Venezia, Sassari, Tortona e Brescia hanno maggiori disponibilità. Le altre sono tutte nel nostro range e ce la giochiamo, se troviamo il giusto mix tra qualità e rischio".