Alla vigilia del primo atto della Finale scudetto ha parlato coach Sergio Scariolo: “Mi sembra una finale equilibrata, con due ottime squadre, con punti forti e punti deboli, difficile fare pronostici. La nostra stagione è già buona, sono arrivati già due titoli: quando hai il secondo budget del campionato e arrivi in finale hai fatto il tuo dovere. Poi bisogna vedere come ci arrivi: in ogni serie si riparte da zero e conta solo far bene nella prima partita. La Virtus è una società con tradizione, grandi allenatori e grandi dirigenti: quando vinsi il Mondiale con la Spagna mi dissero che un conto è entrare nell’albo d’oro, un conto è entrare nella leggenda di una squadra, c’è differenza. Vincere tre trofei in stagione vorrebbe dire per i giocatori entrare nella leggenda della società. Però alla fine sono tutte questioni che lasciano il tempo che trovano, davanti c’è l’avversario e provi a batterlo con i mezzi che hai in quel momento. Come sta la squadra? Abbiamo un buon uno di allenamento, si sono allenati tutti bene poi il campo vedremo cosa dirà. Noi abbiamo una identità e dei punti di forza, abbiamo lavorato molto e anche sofferto molto per arrivare ad un numero alto di giocatori che si sentono coinvolti. Non basta metterli in campo, devi sapere come e quando, è un processo. La sensazione è che siano tutti coinvolti e presenti e questo non implica però che debbano essere utilizzati tutti. Ho vissuto serie a 7 partite e ne ho viste di tutti i colori, cercheremo di regolarci in base a quello che ci dice il campo. Milano ha recuperato alcuni giocatori, sono in ottime condizioni e hanno fatto dei grandi playoff. Sia a livello mentale che fisico siamo due squadre che arrivano a questo finale in condizioni simili. Chi sarà decisivo? La cosa divertente della nostra squadra è che nell’arco della stagione stanti giocatori sono stati la chiave. Ovviamente non tutti hanno lo stesso impatto o la stessa esperienza, ma significa che abbiamo creato insieme un clima e un sistema che ci permette di avere vari giocatori decisivi. È una finale, serve carica emotiva e non serve altro a livello psicologico.”