Con una lunga intervista su “Dinamo TV”, coach Piero Bucchi ha messo un punto sulla stagione del Banco di Sardegna Sassari e posto le basi per quella prossima. La sua analisi è iniziata con il k.o. sul parquet della Virtus Segafredo appena arrivato in panchina, a dicembre: “Da dopo la sconfitta a Bologna, la squadra ha cambiato passo, ha cominciato a macinare e a far vedere che poteva fare qualcosa di buono. Nel lavoro ognuno cerca di portare le cose in cui crede, penso che la difesa sia una cosa fondamentale, nonostante la squadra non avesse proprio le stigmate della difesa sulla pelle. Però era doveroso che tutti provassero a dare il massimo in quella direzione. Poi c’è chi è meno bravo e chi è più bravo, l’importante è che la squadra avesse l’idea che ci voleva sacrificio, dedizione, partecipazione. E questa è la cosa che ti sa dare la difesa. Se tu provi ad essere consistente in difesa, poi è più facile costruire un gruppo e condividere degli obiettivi”.
Poi un commento sull’ascesa del Banco di Sardegna nella seconda parte della stagione: “Devo dire che la squadra aveva preso una buona direzione, eravamo in una buona situazione fisica e tecnica. Poi è venuta fuori l’opportunità di Miro Bilan e “business is business” come si dice in questi casi qua. Abbiamo pensato che fosse un’aggiunta importante e così è stata. Dopo un momento di assestamento, la squadra ha trovato di nuovo la strada per giocare bene e abbiamo fatto un finale di stagione direi importante. È stato un percorso buono, in una squadra che è stata un po’ rivisitata durante i mesi. Nel complesso le scelte sono state fatte secondo coscienza, in maniera ponderata e in questo Federico (Pasquini, ndr) è sempre molto presente. Il suo contributo è estremamente perché è non solo un GM ma anche un allenatore”.
E ora però si pensa subito al prossimo anno: “Con Federico c’è questa collaborazione che abbiamo già iniziato da diversi giorni. Ci sentiamo 20 volte al giorno per parlare dei giocatori, scambiare opinioni e ascoltare i suoi consigli perché la sua storia dimostra che ha portato a Sassari tanti giocatori buoni. Vorrei una Dinamo come quella della parte finale di stagione, votata al sacrificio per capire quali sono le priorità in una squadra, in un gruppo, condividere obiettivi e con desiderio di passarsi la palla”.