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Adecco mia, sei costruita male

Sandro Gamba. "Faina fa quello che può"

MILANO — Altro che spettro, ora la retrocessione è più concreta che mai. L'Olimpia perde il derby con Varese, Livorno batte Biella fuori casa, anche Verona fa festa. E meno male che Imola domenica non ha giocato. Eccola qui l'Adecco delle scelte tutte sbagliate giocarsi in otto la partita più importante del campionato perché Sankes non è mai all'altezza (nonostante i 70mila dollari che guadagna) e Rimac «non è ancora pronto» e per questo viene preferito a Portaluppi che si guarda come al solito la partita in un angolo dietro la tribuna vip. Un'Adecco che ora, salvo miracoli, si giocherà sabato prossimo la salvezza contro Imola. Intanto serve riflettere e capire i perché dell'ennesima sconfitta interna. Il parere dell'esperto viene da coach Sandro Gamba, illustre spettatore del derby: «Varese è stata più continua, ha sempre comandato e anche quando Milano si è fatta sotto ha controllato con calma le situazioni difficili. Questo grazie a un gioco corale, dove più attori sono stati protagonisti, anche quel Cecco Vescovi che ho allenato e che mi sorprende sempre per intensità». Dall'altra parte, invece, tanto Bullock e solo quello: «Lou è un ottimo giocatore ma interpreta il basket per conto suo. Gli altri si fidano di lui e delle sue soluzioni, ma questo uccide il gioco di squadra. Rusconi e Michelori segnano poco? Ma non sono mica dei brocchi. È che non vedono palla per tutta la partita e quando se la trovano in mano sono freddi e poco concentrati. Occorre una migliore distribuzione».
E poi si devono gestire meglio le fase finali. L'Olimpia perde troppo spesso al fotofinish: «A 22 secondi dalla fine, dopo che Rusconi ha fatto un 2 su 2 dalla lunetta, cosa che non gli riesce da quando era juniores, e Simon è scivolato su un banana dando il via a Mordente per il sorpasso, non puoi perdere una partita. Hanno fatto tirare Conti dal punto in cui secondo le statistiche degli ultimi 70 anni di basket è più facile segnare. Roba da matti. Serviva pressing e intensità. I giocatori devono battersi il petto, la responsabilità è tutta loro». E Faina? «Lui fa quello che può, ma è la squadra che è costruita male. Bullock non è un leader, prima pensa segnare e poi a passare, tutto il contrario di una guida per i compagni».
E ora, salvo un colpaccio a Siena, non resta che battere la Fillattice per evitare l'A2: «Una partita da vincere mentalmente, mettendo pressione dal primo all'ultimo minuto agli avversari, con aggressività e senza far prendere mai l'iniziativa a Imola». Sabato si vedrà.
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