Ettore Messina ha parlato nel day after la conquista dello Scudetto, sottolineando che il suo progetto con l’Olimpia non vivrà ancora di troppi altri capitoli: “Non pensavo che sarei rimasto qui per più di tre anni, sarebbe stato troppo bello andarsene con lo scudetto. Nella mia testa volevo finire oggi, il mio primo scudetto risale ormai a 30 anni fa. Pensavo fosse bello il ritiro per venire a vedere le partite. Ma mi diverto tanto qui. Le parole del signor Armani sono così belle che mi imbarazzano. E poi mio figlio e mia moglie non mi vogliono in casa. Detto questo, bisognerà pensare a costruire il prossimo passo. Voglio essere parte dell'Olimpia che prenderà la terza stella e mi piacerebbe tornare alle Final Four di Eurolega. Lo scudetto è stato il modo più bello di chiudere la stagione. Vincerlo non era facile”.
Ci sono differenze rispetto ai suoi precedenti trionfi con Treviso e Virtus Bologna: “Progressivamente abbiamo avuto la fortuna di poter aggiungere profondità, talento, e pure senso di identità. Soprattutto la comprensione che il campionato italiano è difficile e molto importante”.
Tatticamente, questa serie è stata davvero di alto di livello e ha dato dei particolari spunti: “In genere siamo riusciti a limitare tantissimo il numero di tentativi di tiro da tre di Belinelli. Poi siamo riusciti a proteggere la nostra area contro Jaiteh e Shengelia. E il lavoro su Teodosic è stato importante. Credo che l'abbiamo tenuto sotto la doppia cifra in 6 partite. Ai grandi giocatori puoi solo rendere la vita difficile. Il tutto è condensato nell'ultimo quarto di gara 4 in casa. E per tutti i playoff dalla difesa è nato il contropiede. Abbiamo fatto un numero incredibile, senza perdere partite in casa in finale: se si guarda altrove, Nba e Spagna per dire, è difficilissimo. E l'ultima l'abbiamo giocata meglio delle altre".
E ora il futuro e il mercato: “Ci saranno scelte doverose, come quella fatta con la conferma di Hines. Stiamo aspettando una decisione di Rodriguez. E parleremo con Datome, sperando che continui ad essere dei nostri”.