Il nuovo head coach dell’Allianz Trieste, Marco Legovich, ha parlato a Roberto Degrassi su “Il Piccolo” della nuova squadra che sta prendendo forma e del nuovo arrivo (ma non ancora ufficializzato) AJ Pacher: “Cercavamo un'ala alta affidabile, in grado di fare tante cose. Per la prima volta in otto anni ho ttovato un giocatore sul conto del quale ho raccolto solamente commenti largamente positivi. Nessuno ha detto il classico "Bravo però...". Ha un bell'atteggiamento. Io gli parlo in inglese e lui mi risponde in... italiano. La differenza con Grazulis? Andrejs è più massiccio, Pacher ha una corporatura diversa, è un po' più alto, ha più tiro e atletismo ed è capace di palleggiare. Volevano un elemento che un po' come Grazulis fosse in grado anche di giocare insieme a Lever”.
Considerando anche i nomi confermati – Lever, Campogrande, Deangeli e Davis – per Legovich adesso mancano “tre giocatori stranieri e un italiano. Dovremo essere bravi a utilizzare le nostre risorse nel modo giusto. L'italiano sarà un giovane. Gli stranieri? Li cerchiamo di livello e devono incastrarsi con gli altri uomini del roster. Sappiamo che non è semplice, non abbiamo mezzi illimitati e in questa fase sono diversi gli Usa che preferiscono ascoltare le offerte da parte di chi disputa le coppe”.
E poi c’è il nodo Cavaliero da risolvere, visto che il capitano triestino non ha ancora sciolto le riserve sul suo futuro e l’eventuale ritiro: “Una persona con la quale mi confronto sempre e che mi ha dato tanto. E so che continuerà a darmelo, qualsiasi sia la direzione ancora in campo o no che deciderà di prendere”.