Peppe Poeta, passato dalla carriera da giocatore professionista a viceallenatore della Nazionale Italiana e dell’A|X Armani Exchange Milano, si è aperto a Piero Guerrini su “Tuttosport”, parlando anche della decisione di appendere la canotta al chiodo: “In realtà avrei dovuto rallentare, gestirmi negli allenamenti e nelle partite. E non fa per me. I limiti non mi sono mai piaciuti. Troppi segnali però dal mio corpo. In fondo ho smesso a quasi 37 anni, non posso avere rimpianti. Una carriera lunga che nemmeno avrei potuto immaginare”.
E ora appunto questo doppia avventura: “Sono davvero più che orgoglioso e onorato, entusiasta. Quando ho ricevuto la telefonata di Ettore Messina sono rimasto a bocca aperta. Gli ho chiesto anche consiglio. In questo momento sono lo scolaro che cercherà di imparare il più possibile dal più grande di tutti gli allenatori. Non bastasse è anche arrivata la chiamata di Pozzecco. In questo momento mi sento più un giocatore che può dare qualche consiglio perché vede cose da fuori. Ma crescerò”.
Poi ha anche parlato dei suoi programmi estivi: “Adesso non parto con la Nazionale per l'Olanda, ma comincio subito il corso allenatori a Bormio. Grazie al fatto di aver collezionato oltre 100 presenze in Nazionale, Luca Vitali e io possiamo fare l'ultimo corso. Il corso termina il 16 luglio e non credo proprio che sarà facile, vado con la massima umiltà. Dopo l'esame qualche giorno di pausa e il raduno con la Nazionale, che lascerò per raggiungere l'Armani per il raduno, a seguire il migliore di tutti. Con Messina ho lavorato soltanto nel Preolimpico sfortunato a Torino con la Nazionale, ma ho comunque avuto rapporti in passato. E l'ho sempre ammirato affrontando le sue squadre. Cercherò di essere una spugna”.