A Silvano Focarelli su “La Tribuna di Treviso” e a Mattia Zanardo su "Il Gazzettino - Treviso", coach Marcelo Nicola ha fatto il punto sulla nuova Nutribullet, partendo dall’ultimo innesto, il nigeriano-americano Ike Iroegbou: “In verità io l'ho conosciuto quando da rookie giocava in Germania (nello Science City Jena, ndr), so che è un giocatore che man mano si è evoluto e migliorato, ha qualità atletiche importanti, peculiarità che si adattano a quelle che noi volevamo in quel ruolo. Lui è un play molto atletico, mette energia, gioca in velocità ed è bravo nelle penetrazioni a canestro: tutte doti che servono alla squadra”.
E ora manca solo il centro titolare: “Lo cerchiamo con doti che riguardano una certa fisicità: lo vogliamo "verticale", nel senso che salti, che abbia una grande elevazione e che sia un intimidatore. Inoltre deve fare dei blocchi per poi rollare a canestro fino in fondo, insomma che abbia anche una certa profondità".
In generale, le richieste del coach al suo nuovo roster sono chiare: "Voglio una Nutribullet che difenda duro, che, correndo, possa crearsi delle situazioni di vantaggio e realizzare dei canestri facili in contropiede. Nella pallacanestro moderna, se non hai giocatori di grandissimo talento essere costretti a giocare a metà campo, cioè 5 contro 5, chiaramente diventa difficile; se invece vai via veloce puoi procurarti un vantaggio importante. E per farlo bisogna difendere e controllare i rimbalzi difensivi. Voglio una Treviso che lotti, generosa, che combatta sempre, che non smetta di provarci fino a che non suoni la sirena finale. È un concetto semplice ma non sempre quando si tratta di applicarlo. Se ci riusciremo sarà un buon punto di partenza, per poter poi aggiustare le cose dal lato tecnico. Vorrei che si creasse una bella simbiosi tra noi e il pubblico. Ma, come ho sempre detto, credo che il pubblico ti spinga quando tu lo trascini. Ed è giusto sia così: tu devi dare il massimo di te stesso, come singolo e come squadra. I canestri si possono segnare o anche sbagliare, fa parte del gioco: quello che non è negoziabile, però, è il fatto di lottare su ogni possesso, andare a rimbalzo, fare il taglia fuori, tuffarsi per recuperare un pallone: tutte cose che non hanno a che vedere con il talento puro e neppure con la tattica. Se noi metteremo questo in campo, non ho alcun dubbio che il pubblico ci darà un'ulteriore spinta nel momento del bisogno”.
Adrian Banks sarà il leader della Nutribullet? "Il riferimento dovrà essere l'intera squadra: vorrei cioè che tutti, nel proprio piccolo, fossero un punto di riferimento, da Banks ai due giovani, i quali dovranno anche loro dare il massimo per aiutare in ogni singolo momento in allenamento o in partita. Avremo bisogno di tutti, dal primo all'ultimo, nel poco o nel tanto. E comunque quel poco è sempre tanto per una squadra come la nostra, che deve rimanere umile, ma al contempo deve avere sempre cattiveria agonistica e ambizione".