Intervistato da Paolo Bartezzaghi su “La Gazzetta dello Sport”, Simone Fontecchio ha parlato del suo impatto con gli Utah Jazz (con cui ha firmato un contratto biennale) e la NBA: “Affascinante, difficile da spiegare a parole. Qualcosa di lontano dalla percezione, quasi scioccante. L'opzione per uscire dal contratto con Vitoria scadeva il 15 luglio, l'offerta finale dei Jazz è arrivata il 15 mattina. Sono eccitatissimo. Non avevo perso le speranze, anzi ero contento di restare a Vitoria, un posto perfetto per crescere. Mi sono detto: ‘Sarà per l'anno prossimo’. Una bella sorpresa che mi ha scombussolato.
Fontecchio pensa comunque di poterci stare nella massima Lega americana: “Nessuno assicura minuti in campo ma c’è una reale opportunità. È la situazione ideale che stavo cercando. Sono strafelice. Penso di poterci stare. Dovrò essere solido in difesa, pericoloso al tiro dall'arco. Certo, c'è un bagaglio di opzioni da ampliare e perfezionare per dimostrare di poter stare a quel livello”.
Il nativo di Pescara ha anche individuato il momento di svolta della carriera: “La prima partita di Eurolega con l'Alba Berlino nel 2020 a Tel Aviv. Abbiamo perso, ma in 20 minuti ho fatto 16 punti con 8 rimbalzi e un recupero. Ero titubante sul mio stato di forma per un infortunio muscolare in preparazione. Invece ho scacciato ogni dubbio. Mi sono detto: ‘Allora vedi che posso giocare?’”.
Ma prima c’è un Europeo da disputare con la Nazionale: “Stimolante. Sento che ci sono molte aspettative dopo la scorsa estate, da parte nostra innanzitutto. Sono felice di tornare in un gruppo super, unito, dove si sta bene insieme. Pozzecco? Si è calato alla perfezione nel ruolo con il suo modo di essere positivo, energico. E' ideale per quel ruolo, in Nazionale ci vuole anche un po' di "leggerezza".”