A Piero Guerrini su “Tuttosport”, Matteo Spagnolo ha raccontato della sua lunga estate americana, culminata nella chiamata con la 50ª scelta assoluta al draft NBA e la seguente Summer League con i Minnesota Timberwolves: “È stata intensa ed emozionante. Sono partito per fare tutto il processo predraft, prima a Los Angeles e poi a Chicago. Dopodiché ho cominciato con i workout con le varie squadre. Capitava di fare un provino al mattino in un posto, prendere l'aereo e farne un altro. Sono tornato in Italia e ho vissuto la notte del Draft a casa. È stata lunga, sono stato chiamato alle 6.30 del mattino, pazzesco, un'emozione assurda. Mi sono ritrovato nonostante la notte in bianco a saltare lo stesso dal divano. Avevo capito che c’erano possibilità di essere scelto. Ma adesso che il draft è passato, è chiaro che è stato un punto di partenza, non di arrivo. Da qui in poi bisogna crescere e molto. C'è strada da fare”.
Tecnicamente, la Summer League è stata un bel banco di prova: “Un'esperienza tra le più formative della mia vita. Una continua scoperta. Un mondo quasi irreale. Bisogna fare l'abitudine a quel tipo di gioco, che è diverso. Molto più veloce, più uno contro uno, più atletico, con molto tiro da 3 e gioco in transizione. Il tiro dalla media è quasi scomparso. Ci sono aspetti in cui devo migliorare, in particolare fisicamente, ma anche se non sono molti i playmaker stranieri nella Nba, io lavoro per poterci stare. Con coach Finch abbiamo parlato del mio stile di gioco, delle mie origini, dei miei piani futuri: ci siamo soffermati su cosa migliorare nel corso dell'anno".
Un parere anche sulla scelta di firmare con la Dolomiti Energia Trentino: “Ho parlato sia con i Timberwolves, sia con il Real Madrid con cui ho contratto e abbiamo deciso che fosse la società giusta per crescere, in una squadra di ottimo livello”.
Spagnolo punta comunque in alto per il futuro a medio-lungo termine: “L'obiettivo personale è di raggiungere l'Eurolega o la Nba dopo questa stagione. L'importante è arrivarci pronto per restare, cioè per non tornare indietro dopo un anno. Il mio riferimento continua a essere Luka Doncic, sarà per il percorso nel Real, ma lo seguo fin dai suoi inizi. È incredibile”.