Intervistato da Piero Guerrini su “Tuttosport”, Alessandro Pajola ha parlato delle impressioni che ha su questa estate azzurra con la Nazionale: “Ho ritrovato gran parte del gruppo olimpico, un gruppo super. E con il Poz si lavora davvero duramente ma con il sorriso. Insomma, ci si diverte lavorando e questo mi piace molto. Ora c'è il primo test con la Francia e non vediamo l'ora. Pozzecco è una persona, oltre ad essere un allenatore e un ex giocatore che ha vissuto simili esperienze. È sincero, diretto, sa come alleggerire il tutto, pur tenendo desta l'attenzione. Ricorda che siamo uomini e non macchine”.
In pratica Pajola non ha mai fatto delle lunghe vacanze come i suoi colleghi in questi due anni: “Ho fatto una settimana di vacanza appena finita la stagione e una dopo l'America. La Summer League è stata un'esperienza molto bella. Mi sono divertito, anche. Era la mia prima volta negli Stati Uniti e andare a Las Vegas è stato choccante, tutto finto, come un film. Poi in campo il basket è sempre basket, per quanto abbiano una concezione diversa. Ho conosciuto un altro mondo, un'altra cultura”.
La stagione passata, anche considerando il lungo cammino con la Virtus Segafredo Bologna, è stata molto intensa: “È stato un anno molto intenso, sia fisicamente, sia mentalmente. Non so se ci sia stato un momento particolare, ma per la prima volta ho dovuto convivere con la stanchezza mentale e fisica. Però ho come compagni campioni che giocano da 15 anni, sono pieni di acciacchi eppure riescono sempre a rendere. È questa l'essenza del professionismo. Anche io per la prima volta ho giocato con qualche dolorino, ma guardando i compagni ho capito di non doverci badare, di andare oltre. E si impara a usare gli accorgimenti dei più esperti, tipo arrivare un'ora prima in palestra per attivarsi, a volte fermarsi mezz'ora prima”.
Infine Pajola ha sottolineato quali sono gli aspetti da migliorare nel suo gioco: “Ma sono tanti, il palleggio visto che gioco playmaker, il tiro, poi sempre l'aspetto fisico, da curare, da potenziare. Però penso importante sia diversificare, lavorare quindi è anche sui propri pregi, quelli che ti aiutano nelle difficoltà”.