Dopo aver firmato la petizione di Green&Blue in appoggio alla lettera appello degli scienziati del clima, il coach dell’EA7 Emporio Armani Milano, Ettore Messina, ha commentato questa scelta a Cristina Nadotti su “La Repubblica”: “Ho firmato prima di tutto perché penso sia una questione di dovere civico. L'iniziativa non è venuta da persone qualsiasi, è nata da chi ha competenze specifiche in ambito climatico e si assume da anni la responsabilità di metterci in guardia su quel che sta succedendo. Poi, in mezzo alla confusione di idee in cui ci troviamo, la crisi climatica è un tema fondamentale sia per noi, sia per chi verrà dopo”.
“È indispensabile una visione d'insieme – prosegue Messina - in questo momento più che un partito dichiaratamente ambientalista ci vorrebbe la convergenza di tutti gli schieramenti sulla crisi climatica. L'emergenza è tale, ai miei occhi, che non possiamo discutere se serva o meno qualcuno che la ponga come prioritaria. Dovrebbe esserci uno sforzo d'insieme per individuare le strategie da adottare, non servono soluzioni ad effetto e immediate, servono piccoli passi per costruire un piano per il clima. Non è una medaglia che qualcuno dovrà appuntami sul petto, ma un progetto condiviso”.
Messina ha sviluppato una coscienza ambientalista così forte dalla scorsa estate: “Leggevo un articolo su Repubblica Bologna in cui il botanico Stefano Mancuso spiegava come gli alberi da frutta si stanno adeguando al cambio climatico. Mi sono detto: "La Natura cerca delle soluzioni, noi no, non stiamo facendo niente per mitigare gli effetti del riscaldamento globale". Sono solo un ignorante spaventato, che cerca di informarsi. Mi ha colpito che scienziati tra loro diversi anche per cultura politica si siano messi insieme per indicarci la strada dell'unità. Per quanto mi riguarda, però, è un percorso che faccio da solo, non ho chiesto a nessuno di firmare, neanche a mia moglie, se ritiene lo farà”.