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La scheda - Junior Etou, sulle ali di Air Congo la Happy Casa Brindisi può volare

Il cugino di Serge Ibaka si appresta a giocare la prima stagione in Italia

La scheda - Junior Etou, sulle ali di Air Congo la Happy Casa Brindisi può volare

Di Filippo Stasi

È il 19 febbraio del 2011 e allo Staples Center di Los Angeles va in scena una delle più belle edizioni degli ultimi 20 anni dello Slam Dunk Contest, la gara delle schiacciate che vede protagonisti 4 super atleti NBA: Blake Griffin - che vincerà la competizione saltando sopra a una macchina - JaVale McGee, DeMar DeRozan e Serge Ibaka.

Tutti i giocatori raggiungono o superano quota 90 nel round eliminatorio, dunque piovono voti solamente tra il 9 e il 10. La qualità dei gesti atletici, abbinata alla creatività, viene particolarmente apprezzata dai giudici. Tra loro, vi è anche Julius Erving, ovvero una delle prime fenomenali macchine da schiacciate e giocate ad alta quota della NBA. Doctor J fu il primo a eseguire in uno Slam Dunk Contest la free throw line dunk, la schiacciata staccando con l’ultimo appoggio dalla linea del tiro libero. Un qualcosa di mai visto prima e che solo in pochi eletti - per dirne uno a caso, Michael Jordan - hanno rivisitato.

Anche nella gara delle schiacciate del 2011 se ne vede un’altra, per certi aspetti più impressionante delle precedenti. A eseguirla è il congolese Serge Ibaka, che peraltro appena due giorni prima si era leggermente infortunato alla caviglia. Nulla di così grave da compromettere la sua partecipazione alla gara.

Ibaka si presenta sul parquet dello Staples Center seguito da un corteo di hostess che portano in alto vessilli con il logo di NBA Africa. Il continente africano è ben in vista anche sulla t-shirt del lungo degli Oklahoma City Thunder, che nel frattempo si prepara ad eseguire la sua prima schiacciata. Prende una lunga rincorsa, parte sostanzialmente da fondo campo. La pista per il decollo viene costeggiata dalle hostess: è tutto pronto. Air Congo accende i motori, si mette in moto, spiega le ali staccando esattamente dalla linea del tiro libero e decolla, con destinazione canestro. L’affondata è vincente e gli applausi dei passeggeri dello Staples Center non sono imbarazzanti come quelli che si usa fare dopo un atterraggio molto pulito, ma spontanei. Come spontanea è l’ovazione di stupore dinnanzi a un gesto atletico così difficile da eseguire, soprattutto per un lungo delle dimensioni di Ibaka. Nel replay, si nota peraltro che ha staccato ancor più lontano rispetto a quanto fecero Erving e Jordan; l’omaggio è riuscito davvero alla perfezione. Air Congo può fare concorrenza alle straordinarie compagnie aeree americane.

Tra i fan maggiormente galvanizzati dalla prodezza di Ibaka, c’è anche Luc Tselan Tsiene Etou, detto Junior. Il motivo? È anch’egli africano, congolese, ma soprattutto cugino dello stesso Ibaka.
Anche Junior si trova negli Stati Uniti d’America, ma non è ancora un cestista professionista. Si è da poco trasferito a Jacksonville, in Florida, prendendo il suo primo aereo. Il primo passo verso la realizzazione di un sogno diventato ormai tangibile: seguire le orme del cugino di 3 anni più grande di lui e a cui somiglia per ruolo e sviluppo fisico.

Vivere da solo in una nazione completamente diversa dalla Repubblica del Congo inizialmente mette in difficoltà il giovane Etou: parla francese e non inglese, si sente solo, un pesce fuor d’acqua. Ma i genitori da casa gli danno forza e Junior non getta alle ortiche la grande opportunità che si è guadagnato, mettendosi in evidenza ad Afrobasket 2009, quando aveva appena 17 anni e già esibiva un potenziale interessante.

Le tappe successive del suo percorso di formazione negli USA sono la Bishop O’Connell High School, in Virginia, la Rutgers University nel New Jersey e infine la Tulsa University, nello stato dell’Oklahoma. Non molto distante da dove gioca suo cugino Serge, che a Oklahoma City resterà fino al 2016. A Tulsa, Junior si sentirà finalmente a casa, perché la città la trova su misura e soprattutto sia negli studi che nel basket sta crescendo. Nell’anno da senior registra una media di 15 punti e quasi 8 rimbalzi a partita, da top scorer e miglior rimbalzista di squadra. Rispetto agli inizi, Junior ha raffinato diverse parti del suo gioco inizialmente ancora grezze. Non è più solamente un ottimo atleta: ora capisce come muoversi in campo, i tempi di gioco e la sua tecnica è diventata di ottimo livello. Sa segnare da vicino e da lontano, sa contenere gli avversari in scivolamento e non solo fare intimidazione in area. Insomma: Junior è maturato. È pronto, sia mentalmente che cestisticamente, per diventare un giocatore professionista.

Junior ce l’ha fatta. Ad attenderlo non c’è la NBA, ma l’Europa. Turchia, Spagna, Francia, Germania e Israele le tappe tra il 2018 e il 2022, prima del suo approdo a Brindisi. Nell’ultima stagione, trascorsa all’Hapoel Be'er Sheva, Etou ha tenuto medie di 13.3 punti con 5.6 rimbalzi e 1.1 assist nella lega israeliana, mentre le sue percentuali sono state 48% da due, 34% da tre e 83% ai liberi.

203 cm per 109 kg, Etou è un’ala forte che ama giocare fronte a canestro e muoversi senza palla per liberarsi al tiro. Tuttavia, negli anni ha migliorato il suo attacco dal palleggio e ha imparato a rendersi pericoloso anche in arresto e tiro, o attaccando il canestro sfruttando quelle lunghe leve che anche in difesa lo rendono un difficile cliente da valicare. La mobilità dei piedi non è fenomenale, ma comunque buona se si considera il fisico longilineo che lo porta ad avere un baricentro alto.

Il Direttore Sportivo Simone Giofrè ha dunque messo a disposizione di coach Frank Vitucci un “4” capace di aprire il campo in attacco e coprire gli spazi in difesa, caratteristiche che tatticamente la Happy Casa cercava nel ruolo di ala forte titolare. Etou, infatti, non ama particolarmente giocare spalle a canestro in post basso, cosa che invece adorano sia Nick Perkins che Jason Burnell, suoi compagni di frontcourt. Brindisi punterà con forza sulla loro dimensione interna, ma per aprire gli spazi in area sarà necessario spaziare al meglio il resto del campo. A Etou, in tal senso, verrà chiesto di proporsi con aggressività, pronto a punire la difesa dal perimetro se ci saranno aiuti in post basso sui già citati Perkins e Burnell. Insieme a lui, gli altri nuovi acquisti USA Ky Bowman, Marcquise Reed e Dikembe Dixson dovranno essere bravi a fare lo stesso: attirare le difese fuori dal pitturato, per poi cercare con tempismo i giocatori interni quando l’area sarà sgombra.

Junior Etou è atterrato a Brindisi nel pieno della maturità cestistica: a 30 anni compiuti e con già cinque esperienze in Europa nell’album dei ricordi, a Brindisi può trovare l’ambiente e l’allenatore giusto per raggiungere una costanza di rendimento importante.

Ispirato dal celebre cugino soprannominato Air Congo, Etou ha nel sangue quello stesso DNA che dal paese centrafricano lo ha portato a costruirsi, mattoncino dopo mattoncino, una carriera professionistica nella pallacanestro europea. Ma la Lega Basket Serie A non si prepara ad accogliere “il cugino di”, perché Etou si appresta a fare il suo esordio nella massima serie italiana solamente perché si è meritato un palcoscenico del genere. Brindisi vuole ritornare ai playoff dopo una stagione di assenza anche sulle ali dell’entusiasmo di chi come Junior, il suo sogno, lo sta ancora vivendo in pieno.

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