In una lunga intervista concessa ad Andrea Tosi su “La Gazzetta dello Sport”, Sergio Scariolo ha parlato dell’impresa sportivo che ha appena compiuto con la Spagna, conquistando la quarta medaglia d’oro continentale: “Siamo entrati in questo Europeo come ottavi nel power ranking. Al Mondiale 2019 vinto in Cina eravamo quinti. A Berlino il nostro obiettivo era competere con le più forti mandando in campo 9 esordienti. Non era facile andare a medaglia. Tutte le mie squadre d'oro hanno una loro specificità ma con un denominatore comune che riguarda l'identità e lo spirito di squadra”.
Questo trionfo da dov’è partito? “Una squadra nata da due progetti separati ma paralleli. Quello fondato sulla piramide delle nazionali giovanili con le classi 1997/2001 che ha portato a una selezione naturale e quello avviato nel 2017 con le finestre per le nazionali, un gruppo di 16 giocatori che ha supplito bene alle assenze dei tanti giocatori impegnati in Eurolega e Nba”.
È stata un’estate di trionfi per la Spagna, con ben nove nazionali arrivate a medaglia tra uomini e donne: “Parlo del maschile. La base è il reclutamento dell'Accademia under 12/13. Si lavora sulla qualità nella quantità di club che curano bene i vivai in un sistema armonizzato come scuola tecnica che poi travasa i più dotati nelle nazionali giovanili. Dietro il sistema c'è la preparazione di staff competente”.
E ora questo successo sarà una spinta in più per fare bene con la Virtus Segafredo Bologna? “Lo spero ma club e Nazionale sono situazioni diverse. Sarà una stagione difficile, dovremo essere pronti. Venerdì sarò a Bologna per riprendere contatto con la squadra in palestra. Finalmente ci saremo tutti”.