In una lunga intervista concessa a Giuseppe Sciascia su “La Prealpina”, Luis Scola ha ricordato il momento della scelta da giocatore di passare dall’EA7 Emporio Armani Milano all’Openjobmetis Varese: “Ettore Messina mi segnalò la possibilità di giocare a Varese per restare in Italia preparandomi alle Olimpiadi di Tokyo in un club senza coppe europee. I primi approcci furono freddi, poi un giorno andai a pranzo con Toto (Bulgheroni, ndr). Al ritorno a casa dissi a mia moglie "Ho conosciuto una persona incredibile che mi ha raccontato la sua storia, voglio fare il suo stesso percorso": per questo sono qui ora”.
Scola era comunque attratto dalla futuribilità di questo club: “La Pallacanestro Varese deve crescere, ma il suo sviluppo deve essere sostenibile: oggi non abbiamo le basi economiche per acquistare un prodotto già fatto, dobbiamo essere creativi sviluppando quello che abbiamo portando a valere 2 quello che paghiamo 1. Si parla di giocatori, giovani o professionisti, ma anche di struttura e logistica. I quasi 80 anni del club sono una certezza acquisita che rappresentano un valore non negoziabile: la storia non si può comprare, nel mondo tutti conoscono Varese per il basket e questo è un aspetto fondamentale”.
C’è spazio per ambizioni e vision dell’Openjobmetis: “Ho giocato a pallacanestro e so bene che poi la gente vuole vedere la squadra vincere. Per questo però ritengo che serva la giusta ambizione: oggi la nostra realtà è quella della salvezza, ma non dobbiamo accontentarci di traguardi piccoli. Il percorso per crescere comincia oggi, e l'obiettivo è tornare ai fasti di 30, 40 o 50 anni fa: il cammino sarà lungo ma dobbiamo pensare in grande. Le prospettive per la prossima stagione? Non faccio proclami, ma sono molto fiducioso: abbiamo costruito una squadra divertente che giocherà un basket piacevole e coinvolgente per i tifosi. Sono certo che la gente apprezzerà il nostro stile di gioco e sarà una stagione bella e piacevole”.
Infine, il rapporto con i nuovi proprietari del Pelligra Group: “Gli investitori australiani hanno un modo assai moderno di interpretare lo sports business, vedi gli investimenti che hanno effettuato tra calcio, basket e baseball ad Adelaide dove hanno costruito stadio e arena. E ci aiuteranno molto nel dare sostenibilità al progetto, esplorando una visione imprenditoriale che ci aiuterà molto”.