Raccontando la sua nuova esperienza da assistente allenatore dell’EA7 Emporio Armani Milano a Piero Guerrini su “Tuttosport”, Peppe Poeta non avverte la mancanza del campo: “Al momento no. Mi sono tuffato subito nella nuova avventura e ho avuto una grande fortuna a essere chiamato dall'Olimpia che è società di riferimento al vertice in Europa. So che arriveranno giorni in cui sarò presto dalla nostalgia per l'adrenalina della gara, per le sensazioni e le emozioni del prepartita in spogliatoio. Ma sono anche ccosapevole che ci sia un tempo per tutto. La vita è un percorso. Francamente, cerco solo di abbeverarmi alla sapienza di Ettore Messina, che è assai preciso e chiede molto, ma i giocatori accettano la sua durezza per più motivi: la conoscenza cestistica certo, ma anche l'umanità. Finito l'allenamento è attento a tutto, alla vita dei ragazzi”.
Anche Poeta crede che la Serie A stia crescendo molto: “Il livello del campionato, molti dicono soprattutto per le prime, si è alzato. C’è uno stimolo a competere e un esempio visivo. Il basket italiano, anche con i risultati e il gioco della Nazionale sta dando segnali di netta ripresa. Sarà un campionato stimolante. Salvo Venezia che ha dovuto lanciare un nuovo ciclo, le altre outsidente principali Tortona, Brescia, Sassari hanno poi scelto la continuità, mantenendo nucleo e allenatore e inserendo tasselli per migliorarsi. È la chiave per creare qualcosa di importante. Ma ci sono tante squadre molto interessanti, penso per esempio alla Reggiana. Pesaro che ha solidità, anche stazza”.
Cosa gli chiede di preciso Messina nel suo ruolo assistente? “Il mio obiettivo è cercare di imparare il più possibile, provando a dare un piccolo contributo attraverso la mia percezione del gioco da fresco ex atleta, quello che gli americani chiamano player feelings, per implementare l'incredibile bagaglio di Ettore e del suo staff”.
Poeta si immagina capo allenatore in futuro? “Penso a godermi il momento a mostrare di valere l'opportunità che mi è stata data e ad attingere il più possibile da Messina non solo come allenatore, ma come manager e persona”.