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Gandini a Il Sole 24 Ore. "Puntiamo a coinvolgere un pubblico sempre più giovane. Le proprietà hanno salvato i club e meritano sostegno'"

Le parole del presidente della Lega Basket Serie A

Gandini  a Il Sole 24 Ore. "Puntiamo a coinvolgere un pubblico sempre più giovane. Le proprietà hanno salvato i club e meritano sostegno'"

“Nessuna invidia per la pallavolo, piuttosto una sana piuttosto competizione. Il problema semmai è che il sistema scolastico prima favoriva il basket nel reclutamento dei ragazzi più alti, mentre da qualche anno è l'opposto. La Superlega maschile di volley è il campionato di riferimento nel mondo, mentre noi non lo siamo. Ciò nonostante l'ultimo ciclo di vendita dei diritti tv ci ha visto incassare più del volley, circa 4 milioni all'anno”. Inaugura così Umberto Gandini – presidente della Lega Basket Serie A – un’intervista concessa a Marco Bellinazzo su “Il Sole 24 Ore”.

Sul fatto che dal movimento cestistico escono meno talenti italiani rispetto al volley il presidente LBA risponde così: “È vero, abbiamo ben oltre il 50% di giocatori stranieri. Ma siamo governati dalle regole Fiba sui giocatori formati e non formati. E i primi se allevati nella Penisola giocano "da italiani" a prescindere dalla provenienza e dall'eleggibilità in nazionale. In ogni caso, qualche giovane italiano di prospettiva è venuto fuori, anche se poi magari ha scelto di andare a giocare all'estero per completarsi. Penso a Simone Fontecchio oggi in Nba. Ma non solo a lui”.

Sotto quale stella sta prendendo il via la stagione 2022/23? “Tutto sommato buona. Quest'anno avremo due squadre in Eurolega, Olimpia Milano e Virtus Bologna, che faranno da faro per tutti gli altri. Ma voglio ricordare che su 16 club ben 8 rappresenteranno l'Italia nelle varie manifestazioni europee. Abbiamo proprietà solide e consorzi di aziende del territorio, come a Trento e Treviso, che non hanno mai fatto mancare il loro supporto. Anche nei mesi più duri. Questo non vuol dire che non manchino i problemi”.

Finalmente si inizia senza limiti all’affluenza del pubblico: “Spero che la pandemia sia davvero alle nostre spalle. L'anno scorso abbiamo avuto la capienza al 100% solo per le ultime gare. E in quel caso il pubblico ha risposto bene. Prima dell'emergenza sanitaria viaggiavamo su una media di presenze di 4700 unità, con l'83% di tasso di occupazione degli spalti. Ed è lì che vogliamo tornare. Anche perchè dobbiamo puntare sempre di più su eventi live e hospitality per far aumentare le entrate e per coinvolgere il pubblico più giovane. Anche se ora i nostri club devono affrontare il problema del caro energia e dei costi di gestione o affitto delle arene”.

A tal proposito, il decreto Aiuti ter verrà incontro ai club: “Sì, ma per solo per due mesi. E peraltro continuo a non capire perchè le società professionistiche, come sono quelle di basket che militano in Serie A, siano escluse dalla ripartizioni degli aiuti, come i 50 milioni stanziati solo per i gestori di strutture sportive a carattere dilettantistico”.

Un altro segnale di crescita del movimento è la costruzione di diversi nuovi palazzetti: “Qualcosa si muove in questa direzione, anche se i costi delle materie prime stanno lievitando. A Tortona, Beniamino Gavio ha avviato un progetto ambizioso. Lo stesso vale per Brindisi e, per quanto militi in A2, anche una piazza storica come Cantù sta lavorando per dotarsi di un'arena moderna. Sono tutti pronti verso il futuro del nostro sport”.

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