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EA7 Emporio Armani Milano, la leadership di Hines: “Amo essere un riferimento, il rispetto che ricevo mi rende più umile”. Messina: “La mia squadra è ancora più forte”

Il centro e il coach dell’Olimpia hanno parlato su “La Repubblica – Milano” e “Gazzetta dello Sport”

EA7 Emporio Armani Milano, la leadership di Hines: “Amo essere un riferimento, il rispetto che ricevo mi rende più umile”. Messina: “La mia squadra è ancora più forte”

Intervistato da Massimo Pisa su “La Repubblica – Milano”, Kyle Hines ha parlato del suo ruolo da totem ricoperto sempre nel corso della carriera: “È una cosa che ho sempre cercato per tutta la carriera, mi piace essere un riferimento, il rispetto che ricevo in giro mi rende ancora più umile. O forse vuol dire soltanto che sono vecchio... Ma è coach Messina che è un'ispirazione per tutti noi, è uno da Hall of Fame, con una conoscenza del gioco e una saggezza inimitabili, e ogni giorno dimostra passione ed entusiasmo di un ragazzino. È una benedizione giocare per lui, mi fa crescere anche come uomo”.

Qual è il potenziale offensivo dell’Olimpia secondo l’americano? “Solo quando saremo al completo, con Shields e Datome, lo sapremo. Magari, da squadra più da pick'n'roll, ora abbiamo soluzioni spalle a canestro con Thomas, Davies e lo stesso Voigtmann. E c'è Pangos, un grande playmaker, un generale. Lo avevo sentito quando aveva firmato al Cska, gli avevo detto che lo volevo qui a Milano. Non vedo l'ora di giocare con lui”.

Oltre che in Eurolega, anche in campionato ci sarà equilibrio: “Così come in Eurolega, dove non ci sono partite facili, anche in Italia tante squadre sono migliorate. Il vostro è il campionato più duro in cui ho giocato. La corsa è aperta”.

Il ritiro per lui è ancora molto lontano: “Sono drogato di vittorie, ogni mattina penso a venire qui e a lavorare. E non aver fatto le Final Four di Eurolega l'anno scorso mi ha insegnato quanto sia duro arrivarci. Voglio riportare il club lì, dimostrare che il 2021 non è stato un caso. Il ritiro? Quando il mio corpo, la mia mente e mia moglie diranno basta. So che sono gli ultimi anni, me li godo di più”.

Ettore Messina, intervistato da Andrea Tosi sulla “Gazzetta dello Sport”, ha sottolineato come sarà questa nuova EA7 Emporio Armani Milano senza Sergio Rodriguez: “Si riparte con la convinzione di avere ingaggiato un play come Pangos che ci porterà la stessa leadership del Chacho. Lui e Rodriguez sono giocatori diversi nell'interpretazione della regia ma in comune hanno la vocazione a fare correre la squadra e a colpire da tre punti. Il Chacho per i suoi trascorsi è stato una figura carismatica dentro allo spogliatoio e nell'ambiente milanese. Pangos questo carisma dovrà conquistarselo”.

Sette sono i nuovi giocatori a disposizione di coach Messina, soddisfatto del mercato estivo: “Abbiamo centrato gli obiettivi che ci eravamo prefissi con l'aggiunta di Thomas che, per il suo eclettismo nel doppio ruolo di ala, può dare riposo a Melli e Datome, due campioni per noi fondamentali e perciò da preservare nell'ottica di una stagione lunga e stressante. Inoltre abbiamo tanti giocatori che possono coprire più ruoli”.

Quest’anno non ci sarà più Gianmarco Pozzecco nel suo staff tecnico: “Poz ha portato personalità e positività che hanno fatto bene anche a me. Il nostro confronto, comprese le diversità di vedute, ha sempre portato qualcosa di buono alla squadra. La sua carica positiva ha contagiato il sotto scritto che non è esattamente un professionista dell'ottimismo. Però sono convinto che i nuovi vice, Shamir e Peppe Poeta, saranno subito all'altezza”.

Poi Messina ha allargato il focus e parlato delle possibili sorprese della stagione: “Di recente ho visto in azione Caruso di Varese. È un centro che sa giocare e può compiere il salto di qualità. Se guardo in casa mia, mi aspetto un consolidamento di Tonut come giocatore di prima fascia in Europa. E da fuori seguirò il nostro Okeke che abbiamo mandato in prestito a maturare a Badalona”.

Infine una chiosa sull’arrivo che lo ha sorpreso di più: “Dico Gigi Lamonica che ha lasciato l'Eurolega per diventare il capo del settore arbitrale. Una felice intuizione del presidente federale Petrucci che applaudo. Il lavoro di Lamonica sarà importante per impostare il ricambio degli arbitri per i prossimi 4-5 anni e per assistere quelli che sono attualmente nella lista di Serie A. Un sistema che vuole crescere deve farlo insieme a tutte le sue componenti”.

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