Ospite di “Basket on E-R” su Icaro Tv, coach Ettore Messina ha fatto il punto della situazione: “La mia squadra è più profonda: abbiamo aggiunto tiro e presenza sotto canestro con Davies. Dobbiamo avere pazienza e fortuna nel non avere infortuni. L’importante è qualificarsi ai playoff, perché otto squadre su diciotto sono poche, poi una volta che sei lì se stai bene puoi arrivare alle Final Four. Il problema grosso è qualificarsi per i playoff. La Virtus nelle prime 8? Nella partita di Supercoppa ho visto Mickey, Lundberg e Cordinier che danno un atletismo molto importante in vista dell’Eurolega bianconera. Anche Bako ha fatto un’ottima prestazione”, via bolognasportnews.it.
Poi il coach torna indietro alla firma di Kyle Hines e al modo in cui Milano è stata la proposta più convincente oltre tre anni fa: “Gli era scaduto il contratto col CSKA, il Chacho l’ha convinto della serietà della situazione, quindi non mi posso prendere meriti, così come non me ne prendo per Ginobili, il cui acquisto è stato fortemente voluto da proprietario e Consolini. Melli? In Nazionale nel 2016/17 era già importante e lo era anche nello spogliatoio di Milano. L’anno scorso mi ha detto scherzando che non ci siamo fidati perché non l’abbiamo fatto unico capitano. Già la stagione passata Nicolò ha avuto un grande peso nello spogliatoio a livello fisico e mentale. L’ho visto molto affaticato i primi giorni che è arrivato, infatti non ha fatto una grande prestazione in Supercoppa, ma già contro Brescia i suoi venticinque minuti sono stati di livello”.
Resta ovviamente l’esperienza NBA nella sua memoria e nel suo lavoro: “Penso quotidianamente a San Antonio, ai colleghi, a Popovich e ai giocatori. Popovich è un faro che provo a seguire ogni giorno, con dei limiti che mi rendono lontano da lui. Come faceva le cose è uno stimolo quotidiano.”