PESARO – Eccoci agli ultimi giorni di una stagione regolare che di “regolare" non ha avuto proprio niente, per questa Scavolini.
Sempre in balia delle onde, sballottata in qua e in là dalle tempeste e dal maestrale, a volte trascinata in alto come un surf impazzito ed altre volte ricacciata giù fra i marosi spumeggianti, sempre sul punto di sfasciarsi contro qualche scoglio ma sempre in qualche modo capace di riprendere il mare aperto.
Però adesso la riva è finalmente alle viste, quell’ultima spiaggia della Normandia dove vivere il D-day, “il giorno più lungo", oppure cadere sul bagnasciuga appena sbarcati, inchiodati dal fuoco di sbarramento nemico.
Ma nei play off ormai imminenti il peggior nemico della Scavolini, a quanto pare, sarà... la Scavolini stessa. Già, perché la stagione biancorossa è stata finora un’autentica Odissea, sempre alle prese con problemi interni, come se non bastasse la forza degli avversari: numerosi, attrezzati ed agguerriti.
Problemi interni che non solo commentatori e critici più o meno severi, ma lo stesso Stefano Pillastrini ha più volte chiamato in causa per giustificare i passi falsi e le prestazioni sconcertanti della squadra.
Dai problemi iniziali del settore lunghi ai tanti infortuni e contrattempi; dai problemi di inserimento di Beric e Blair fino a quelli di “reinserimento" di DeMarco; dai problemi di “penuria" nel settore guardie, quando Beric era fuori o convalescente oppure quando gli esterni non “ci prendono" al tiro, a quelli di abbondanza quando tutti sono a posto ma paradossalmente, come ha spiegato il coach proprio l’altra sera, non digeriscono le rotazioni.
Insomma, pare non andarne bene una a questa Scavolini: “Quando siamo al completo giochiamo peggio", ha detto testualmente Pillastrini: e allora a che santo bisogna votarsi?
Che cosa devono chiedere i tifosi nelle loro “preghiere" per poter vedere una Scavolini vincente nei prossimi play off, se non appellarsi genericamente e fideisticamente alla divina Provvidenza?
L’unica cosa “regolare" di quest’ultimo tratto della regular season è questo sesto posto in cui la Scavolini chissà come si è trovata da tempo intrappolata, quando invece dovremo forse giocarci a dadi il nome del primo avversario pesarese negli ottavi di finale, visto che al fatidico undicesimo posto troviamo una sfilza di squadre a pari merito (Roseto, Varese, Fabriano e Biella), più altre due che si potrebbero allineare (Udine e Avellino).
In questo momento, in virtù della differenza canestri, la Scavolini comincerebbe i play off con un bel derby marchigiano, ma restano due giornate e chissà...
Per Pesaro, lo ricordiamo, c’è domani Avellino in trasferta e sabato in casa Livorno, che nell’ultima giornata della stagione regolare potrebbe trovarsi davvero all’ultima spiaggia per la salvezza. Tutta un’ultima spiaggia, dunque: quella della Scavolini saranno i play off; in particolare, a lume di logica, il probabilissimo scontro con la Kinder nei quarti di finale.
E a proposito di “logica", si vedrà ai play off se questa stagione pesarese ne avrà avuta oppure no: proprio come un bel libro giallo in cui solo l’ultima pagina chiarisce il senso e “illumina" tutte quelle precedenti. Speriamo davvero di esclamare “ah, ecco!" e di aver voglia poi di rileggerlo daccapo, il libro di una stagione che qualcuno, invece, vorrebbe già dimenticare in fretta.
Giancarlo Iacchini
Sempre in balia delle onde, sballottata in qua e in là dalle tempeste e dal maestrale, a volte trascinata in alto come un surf impazzito ed altre volte ricacciata giù fra i marosi spumeggianti, sempre sul punto di sfasciarsi contro qualche scoglio ma sempre in qualche modo capace di riprendere il mare aperto.
Però adesso la riva è finalmente alle viste, quell’ultima spiaggia della Normandia dove vivere il D-day, “il giorno più lungo", oppure cadere sul bagnasciuga appena sbarcati, inchiodati dal fuoco di sbarramento nemico.
Ma nei play off ormai imminenti il peggior nemico della Scavolini, a quanto pare, sarà... la Scavolini stessa. Già, perché la stagione biancorossa è stata finora un’autentica Odissea, sempre alle prese con problemi interni, come se non bastasse la forza degli avversari: numerosi, attrezzati ed agguerriti.
Problemi interni che non solo commentatori e critici più o meno severi, ma lo stesso Stefano Pillastrini ha più volte chiamato in causa per giustificare i passi falsi e le prestazioni sconcertanti della squadra.
Dai problemi iniziali del settore lunghi ai tanti infortuni e contrattempi; dai problemi di inserimento di Beric e Blair fino a quelli di “reinserimento" di DeMarco; dai problemi di “penuria" nel settore guardie, quando Beric era fuori o convalescente oppure quando gli esterni non “ci prendono" al tiro, a quelli di abbondanza quando tutti sono a posto ma paradossalmente, come ha spiegato il coach proprio l’altra sera, non digeriscono le rotazioni.
Insomma, pare non andarne bene una a questa Scavolini: “Quando siamo al completo giochiamo peggio", ha detto testualmente Pillastrini: e allora a che santo bisogna votarsi?
Che cosa devono chiedere i tifosi nelle loro “preghiere" per poter vedere una Scavolini vincente nei prossimi play off, se non appellarsi genericamente e fideisticamente alla divina Provvidenza?
L’unica cosa “regolare" di quest’ultimo tratto della regular season è questo sesto posto in cui la Scavolini chissà come si è trovata da tempo intrappolata, quando invece dovremo forse giocarci a dadi il nome del primo avversario pesarese negli ottavi di finale, visto che al fatidico undicesimo posto troviamo una sfilza di squadre a pari merito (Roseto, Varese, Fabriano e Biella), più altre due che si potrebbero allineare (Udine e Avellino).
In questo momento, in virtù della differenza canestri, la Scavolini comincerebbe i play off con un bel derby marchigiano, ma restano due giornate e chissà...
Per Pesaro, lo ricordiamo, c’è domani Avellino in trasferta e sabato in casa Livorno, che nell’ultima giornata della stagione regolare potrebbe trovarsi davvero all’ultima spiaggia per la salvezza. Tutta un’ultima spiaggia, dunque: quella della Scavolini saranno i play off; in particolare, a lume di logica, il probabilissimo scontro con la Kinder nei quarti di finale.
E a proposito di “logica", si vedrà ai play off se questa stagione pesarese ne avrà avuta oppure no: proprio come un bel libro giallo in cui solo l’ultima pagina chiarisce il senso e “illumina" tutte quelle precedenti. Speriamo davvero di esclamare “ah, ecco!" e di aver voglia poi di rileggerlo daccapo, il libro di una stagione che qualcuno, invece, vorrebbe già dimenticare in fretta.
Giancarlo Iacchini