In un’intervista concessa ad Andrea Tosi sulla “Gazzetta dello Sport”, il presidente dell’Umana Reyer Venezia, Federico Casarin, ha parlato del suo passato e dei suoi derby nei vecchi anni ’80: “Non ho mai giocato per Venezia, ho debuttato in A proprio in un derby all'Arsenale, nelle giovanili a Mestre, ho avuto come tecnici Ettore Messina e Lele Molin e mi allenavo con Chuck Jura. Ma sono onorato di rappresentare la Reyer in queste celebrazioni che coinvolgono l'intera città metropolitana a tutti i livelli, soprattutto sociale e culturale. Stiamo pensando a molte iniziative, ancora non siamo in grado di svelarle. Una partita alla Misericordia? Ci sono molte ipotesi… vogliamo riproporre lo spirito e i valori di 150 anni fa adattandoli ai tempi di oggi. Ricordare il passato serve per valutare il presente e guardare al futuro. Il nostro progetto è iniziato nel 2006 quando Brugnaro, l'anima di questa Reyer e la persona a cui devo tutto come dirigente, ha rifondato il club che era in B2. Da allora è diventato un impegno quotidiano che va oltre la partita e che continua a crescere a stretto contatto con tutta la comunità veneziana”.
Chiaramente si ricordano con piacere anche i risultati sportivi raggiunti: “Da quando sono bi-presidente sono arrivati 9 titoli: due scudetti, una Coppa Italia e una Fiba Europe Cup maschile; uno scudetto, una Coppa Italia, due Supercoppe e una Europe Cup femminile. Il decimo titolo? Sarebbe lo scudetto dilettanti quando siamo saliti dalla LegaDue. Ma voglio sottolineare anche i 20 scudetti con le squadre del nostro vivaio”.
Il presidente lancia poi novità legate a una nuova possibilità della Reyer: “Anche per questo c'è un progetto legato al "Bosco di Venezia" presso il Quadrante di Tessera, vicino all'aeroporto. Esiste un rendering che comprende il nuovo stadio di calcio e nuovo palasport sui 10mila posti. La città di Venezia ha bisogno di un nuovo grande contenitore per esporre al meglio le proprie eccellenze. Non parlo solo di canestri. Qualcuno ha detto che la Reyer sta al basket come la Fenice sta alla cultura. Siamo pronti per questa sfida”.