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La Scheda – Isaïa Cordinier, 'noblesse' francese alla corte della Virtus Segafredo Bologna

Alla seconda stagione in bianconero è già un simbolo per i tifosi felsinei

La Scheda – Isaïa Cordinier, 'noblesse' francese alla corte della Virtus Segafredo Bologna

Papà Stéphane lo avrebbe voluto un asso della pallamano come lui che nel 1996, qualche mese prima che nascesse Isaïa, aveva partecipato alle olimpiadi di Atlanta e nel 1997 vinto il mondiale. Il nome di battesimo è quello di uno dei più importanti profeti della Bibbia e nel Corano viene considerato il predecessore di Maometto. Il piccolo Cordinier è destinato ad un futuro nello sport ed infatti già all'età di sette anni si avvicina alla pallacanestro essendo leggermente più alto rispetto ai coetanei; tuttavia, fin dalla tenera età è abituato a viaggiare e conoscere nuove terre, così attraversa la Francia tra l'Île-de-France e la Costa Azzurra giungendo in Martinica – terra d'origine paterna – per ritornare sul suolo transalpino e cominciare il percorso da giocatore di basket. Le inconfondibili treccine legate o lasciate sciolte, libere di svolazzare quando stacca verso il ferro e inchioda una delle sue poderose schiacciate; l'Italia per lui è stata l'uscita dalla comfort zone, tentare un diverso approccio con la sfera arancione dopo che sotto l'ombra della Tour Eiffel si era consacrato come uno dei giocatori più interessanti del panorama europeo. Oggi di fronte ad altre due torri rappresenta in pieno lo spirito del tifoso della Virtus Segafredo Bologna: rumoroso, pieno di spirito, istrionico e con quella voglia incredibile di vincere. Al suo secondo anno nella 'Basket City', Isaïa Cordinier è più che mai un tutt'uno con il pubblico e con l'idea di gioco proposta da coach Sergio Scariolo; dopo aver conquistato l'Eurocup e aver debuttato in Eurolega il suo limite è il cielo e per chi vola come lui toccarlo non è più impossibile.

Cinque giorni prima del suo sedicesimo compleanno debutta nella seconda divisione francese con la divisa degli Antibes Sharks. Arrivano i primi due punti della sua carriera tra i grandi e nonostante le sole due partite che disputerà con la squadra senior, Cordinier a fine stagione festeggia la promozione nella massima serie. L'anno successivo continua a fare la spola tra under e professionisti: grazie agli 11.8 punti, 4.9 rimbalzi e 1.8 recuperi di media a partita si guadagna l'accesso al piano superiore; sebbene con i pari età sia uno squalo in mezzo ai pesciolini, ancora fatica a trovare confidenza con la propria pallacanestro nei pochi minuti concessi – quelli del garbage time – in Pro A. Al termine della stagione 2013-2014 Antibes torna tra i cadetti e il classe 1996 decide di cambiare aria trasferendosi in Normandia, più precisamente nella città di Évreux; tuttavia la squadra non gira e Isaïa, nei suoi quasi 18 anni, è ancora troppo acerbo per ritagliarsi uno spazio importante così dopo solo 23 partite e numeri non esaltanti si sposta a nord-est in direzione Denain. Al giovane ragazzo non importa quanto deve spostarsi, è abituato a viaggiare e trasferirsi perciò l'unica cosa che conta è la palla a spicchi e trovare un posto dove maturare e migliorare il suo gioco. Les Dragons, il soprannome della squadra Denain-Voltaire, non hanno un roster che possa competere per centrare la promozione, ma lasciano Isaïa Cordinier libero di esprimersi come meglio crede e proprio lassù disputa la stagione della svolta: segna 10.8 punti tirando con il 40.4% da tre, raccoglie 3.6 rimbalzi e recupera 1.2 palloni vincendo il premio di 'Most Improved Player' della Pro B; non sono i numeri a stregare quanto la dedizione per il gioco, questo gli permette di partecipare nell'aprile del 2016 al Nike Hoop Summit e di venire draftato dagli Atlanta Hawks pochi mesi più tardi. Isaïa non giocherà mai un minuto in NBA, ma sa di appartenere a quel gruppo di giocatori che sono stati scelti elevando il suo status da semplice giocatore di seconda divisione a futura superstar.

Al termine di quell'estate ritorna nella terra che lo ha cresciuto e fatto debuttare tra i professionisti: il suo destino dice ancora Antibes Sharks per le successive tre stagioni prima dell'approdo vicino casa. Quando torna a Parigi si sente nuovamente a casa, sebbene non sia più nella zona di Créteil ma in quella di Nanterre a pochi passi dalla Tour Eiffel. Proprio sotto l'ombra della grande struttura inaugurata 130 anni prima del suo debutto con i biancoverdi, Cordinier si consolida come una delle realtà più interessanti della pallacanestro francese. Il primo anno è la pandemia a fermare la corsa del ragazzo che chiude con 14.4 punti, 4.7 rimbalzi, 1.2 recuperi tirando con il 50.8% dal campo e quasi il 90% ai liberi; successivamente, tornati alla semi-normalità nei palazzetti, il classe 1996 diventa la stella della squadra e la sua leadership sarà utile anche ad un futuro fenomeno del basket mondiale come Victor Wembanyama. Se i numeri messi a referto in campionato mostrano quanto l'asticella si sia alzata, rimangono nulla in confronto all'approccio che Isaïa Cordinier ha con l'Eurocup dove registra 15.8 punti, 5.2 rimbalzi, 3.2 assist e 1.7 recuperi conquistandosi di diritto una menzione nel primo quintetto della competizione. Probabilmente l'approdo a Bologna è frutto di pura casualità, poiché la squadra di coach Sergio Scariolo arriva alla vigilia del campionato già piena di defezioni importanti; tuttavia, trovare sul mercato un nome come quello del francese non è un fatto che può accadere tutti i giorni così la Virtus Segafredo Bologna decide di firmarlo. Isaïa esce dalla Francia per la prima volta nella sua carriera, l'impatto è notevole ma il sistema di gioco del capo allenatore e il roster più forte in cui abbia mai giocato aiutano subito il transalpino ad ambientarsi. Lo scorso 29 settembre ha alzato il suo secondo trofeo – la Supercoppa Italiana; in testa però Cordinier ha ancora il bagno di folla di Piazza Maggiore dopo la vittoria dell'11 maggio in Eurocup, la sua prima finale europea e il primo titolo sollevato in carriera (con tutto il rispetto per la vittoria della Pro B). Il pubblico lo adora probabilmente per le sue cavalcate folli verso il canestro o forse per le treccine che lo rendono riconoscibile e un modello da imitare; Isaïa in poco più di una stagione nel capoluogo dell'Emilia-Romagna ha messo solide basi per diventare uno dei simboli della squadra, al di là delle statistiche e al di là delle ottime prestazioni.

Il nativo di Créteil nasce come guardia tiratrice, ma la sua capacità di giocare in maniera eccellente sui due lati del campo gli permette di poter occupare lo spot di ala piccola. Atletico, esplosivo e propositivo in transizione, Cordinier mette a disposizione del suo allenatore tutta la sua energia per giocare in funzione dei diversi quintetti proposti: in attacco può essere lo scorer secondario al fianco di un creator o di un finalizzatore con intenzione di penetrare nel traffico; in fase difensiva può giocare da help defender agendo sul perimetro là dove i lunghi meno mobili faticano ad arrivare. Nel corso degli anni ha confermato la sua utilità come spot-up shooter e sebbene fatichi ancora a trovare una dimensione nel costruirsi il proprio tiro, la facilità con cui assorbe i contatti nel pitturato lo hanno reso una minaccia per gli avversari costretti a commettere fallo per non finire posterizzati da una sua schiacciata. La mancanza di una struttura muscolare poderosa talvolta è un limite negli uno contro uno, ma con il tempo Isaïa ha affinato la sua tecnica difensiva imparando a leggere le linee di passaggio e a sfruttare maggiormente i suoi tempi di reazione per anticipare le giocate dell'attaccante ostile. Quello che rimane sottovalutato nel gioco del classe 1996 sono i suoi flash come passatore: spesso è in grado di trovare varchi per i compagni in area come una vera point guard e allo stesso tempo tenere un occhio verso quelli appostati negli angoli pronti a ricevere lo scarico. Le sue abilità come two-way player garantiscono a Sergio Scariolo la possibilità di sfruttarlo in diversi contesti e in diverse situazioni di gioco. Non è un caso che Isaïa Cordinier sia attualmente il giocatore più utilizzato con 24.6 minuti di media, il miglior realizzatore con 12 punti a partita e il miglior ladro di palloni (1.3 recuperi) della Virtus Segafredo Bologna in queste prime otto giornate di Serie A.

 

Redazione: Overtime - Storie A Spicchi

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