Markel Brown, parlando a Giuseppe Sciascia su “La Prealpina”, ha parlato del big match di domenica alle 19 contro la Virtus Segafredo Bologna: "Dovremo disputare una partita su ritmi alti come prevede il nostro sistema di gioco. Tanti possessi e tanta corsa ci permettono di avere tante opportunità per tirare aperti, per noi l'avversario non fa differenza, dobbiamo sviluppare il nostro basket, specie contro una squadra come Bologna che ama il gioco a metà campo. Più riusciremo a correre, più sarà un vantaggio per noi”.
All’Openjobmetis Varese prevale la filosofia di coach Brase denominata “Play the right way”: “Vuol dire prendere buoni tiri all'interno di un sistema che lascia molto spazio alla creatività. Dividere le responsabilità offensive creando soluzioni facili per i compagni e attaccare con fiducia: quando lo facciamo segniamo tanti punti. Imporre il nostro gioco è la cosa più importante: sappiamo di praticare uno stile diverso rispetto le avversarie, se siamo noi a fare la partita è difficile batterci”.
Brown si è erto a leader del gruppo: “Mi metto sempre a disposizione della squadra se c'è bisogno di un canestro importante o di marcare un avversario pericoloso. Sono situazioni che vengono naturali con l'età, ma la leadership è fondamentale anche nelle scelte di gioco: il nostro stile è basato sulla corsa e cerchiamo di farlo il più spesso possibile. A volte però c'è bisogno di rallentare e giocare un possesso alla volta, e allora faccio ricorso alla mia esperienza per cercare di selezionare al meglio le situazioni”.
Intervistato da Fabrizio Fabbri sul “Corriere dello Sport”, Paolo Galbiati ha parlato del suo ruolo da assistente allenatore di lusso di coach Matt Brase: “Con il coach c'è un ottimo rapporto. Lui ha una mentalità americana nella gestione dello staff tecnico e a me sono affidati dei compiti specifici. Ad esempio, la preparazione della partita è una competenza delegatami. Diciamo che abbiamo iniziato da subito a confrontare e miscelare i diversi modi di intendere la pallacanestro. Negli Usa nella prima parte di stagione di tattica se ne fa poca. Da noi non è così e questo è stato un contributo che ho dato. Offensivamente Matt sta portando nella nostra serie A delle novità che si vedono sul campo. Non c'è rischio che i ragazzi si confondano: lui è il capo e io il vice. Ma ho spazi per dare consigli, chiamare situazioni diverse. Siamo agevolati dall'allenare un gruppo eccezionale”.