Mario Ghiacci, presidente della Pallacanestro Trieste, ha parlato su “Il Piccolo” a Roberto Degrassi dell’andamento positivo della sua squadra, reduce dall’importante successo di Reggio Emilia: “Ha pagato la coerenza. Mi spiego, e per farlo devo prenderla un po' alla lontana: la nostra società ha tenuto la barra dritta, abbiamo creduto nelle nostre scelte. Abbiamo dovuto affrontare alcune situazioni: un calendario terribile perché ci ha proposto subito le rivali più forti, l'infortunio di Lever che ha indebolito il reparto lunghi, inoltre abbiamo allestito un roster compatibile con risorse penalizzate in quanto la gestione dell'impianto comporta costi”.
Il grande affare del mercato estivo è stato Frank Bartley: “Non è stato un colpo di fortuna. O, meglio: sapevamo che era buono ma non potevamo sapere come si sarebbe ambientato nel campionato italiano. Lo seguivamo, è stato scoutizzato e Legovich lo seguiva già da un paio d'anni”.
Ghiacci ha grande fiducia nel gruppo: “Non abbiamo la presunzione di pensare di aver costruito una super squadra. Non lo potevamo fare. Abbiamo scelto uomini con valori tali da poter funzionare insieme. Prendete Bossi. A Reggio Emilia ha giocato cinque minuti ma di grande qualità. Ed è stato utile anche lui per il successo. Questo è un gruppo molto sano. Non significa che siamo fermi. Quando abbiamo individuato la possibilità di alzare il livello tecnico della squadra inserendo Ruzzier lo abbiamo fatto”.
Infine, una battuta sulla nuova proprietà USA in arrivo: “Mi rendo conto di ripetermi. Stiamo andando avanti ma i tempi non li dettiamo noi, cedere un'azienda non succede dalla sera alla mattina e anche nello sport chi investe prima fa controlli approfonditi. A noi sta bene. Abbiamo tutti la voglia di fare le cose a posto. Serve un po' di tempo, d'accordo. L'importante è il risultato”.