Intervistato da Andrea Tosi su “La Gazzetta dello Sport”, il patron della Germani Brescia, Mauro Ferrari, ha parlato della sua passione per la pallacanestro: “Il basket per me è passione, non è certo un’impresa. In questo bellissimo sport gli investimenti diventano finanziamenti a fondo perduto. La politica non aiuta, nemmeno a livello di infrastrutture. L'impegno economico è importante, in questa stagione il budget è salito a 8.5 milioni, il mio cruccio però non è il costo di gestione ma vedere che nella provincia di Brescia mancano palestre e impianti per crescere i giovani allo sport. Fare reclutamento così è difficile. Noi abbiamo un'Academy che raccoglie 370 ragazzini in una rete di una quindicina di società con le quali siamo in sinergia per le giovanili ma non è sufficiente. Per trovare il campioncino fatto in casa e lanciarlo in Serie A occorrono numeri più alti”.
Ferrari ha poi parlato degli impegni extra campo del suo club: “Oggi la nostra filosofia è quella che del "give back". Ovvero, restituire a tutte le categorie di persone che vengono al basket, in quello che chiamo il Teatro dello Sport, il bellissimo PalaLeonessa, attraverso l'immagine e i risultati della squadra il sostegno che riceviamo in prima istanza da una filiera di 80 sponsor e da 4mila tifosi caldi. Lo facciamo anche in ambito sociale, con iniziative a favore dei ceti meno abbienti e delle categorie più deboli. Per loro mettiamo a disposizione 500 biglietti a prezzi ridotti per le nostre partite casalinghe, abbiamo coinvolto anche la comunità di stranieri a tifare per noi. Questi rappresentano come forza lavoro più del 25% del tessuto di Brescia e provincia. Non possiamo dimenticarci di loro. Inoltre, sulle maglie portiamo il logo di Brescia capitale italiana della cultura 2023 per dare visibilità anche al ruolo della nostra città fuori dai canestri”.
Il patron è pronto ad esportare il suo modello all’estero: “La prossima primavera apriremo la Germani West Africa che seguirà mio figlio Andrea. Una filiale che spero potrà espandersi. Andremo in Senegal, a Diass, per fondare un club giovanile dove l'obiettivo è formare al basket ragazzini di 12-13 anni che un giorno magari potranno giocare a Brescia oppure in Eurolega come Koumadje, il centro dell'Alba Berlino. E a giugno la squadra di Serie A giocherà un'amichevole alla Dakar Arena contro una rappresentativa locale. Sarà un grande evento per noi e sarà il nostro primo passo per avviare una nuova avventura alla quale credo tantissimo”.
Infine, Ferrari si sposta sui risultati in campo: “Dopo l'anno zero del Covid, nella passata stagione abbiamo sviluppato la prima parte del nostro progetto triennale che tende a consolidare Brescia nell'alta classifica e a fare esperienza a livello internazionale. Gli obiettivi per questa stagione sono principalmente due: tornare ai playoff e passare il primo turno dell'Eurocup. Per me sarebbe un doppio colpo. Ma se un anno fa siamo stati fortunati e bravi a compiere un bel filotto di successi, quest'anno dovremo essere più bravi che fortunati a ripetere quei risultati”.