Il neo presidente della nuova proprietà della Pallacanestro Trieste, Richard De Meo (capo della Cotogna Sports Group) è stato intervistato da Roberto Degrassi su “Il Piccolo”, parlando della scelta di investire nel basket italiano: “Un anno fa abbiamo deciso di acquisire una società sportiva, è partito un giro di orizzonte acquisendo informazioni. Ci siamo subito orientati sull'Europa e da lì sull'Italia perchè abbiamo visto potenzialità e un buon entusiasmo per il terzo sport nazionale. C'erano tre o quattro opzioni, avevo a disposizione dati ma era ancora qualcosa di intangibile. La scorsa estate sono venuto a Trieste, ho conosciuto Mario Ghiacci, ho rivolto a lui e a Livio Biloslavo molte domande ed ero attento a vedere le loro reazioni. Di fronte a me c'era un atteggiamento di apertura, disponibilità, alle mie domande seguivano buone risposte. Io conosco l'Italia, ho studiato a Siena per un anno e mezzo nell'ambito del progetto Erasmus ma non ero mai stato a Trieste. L'ho trovata meravigliosa, più la conoscevo e più me ne innamoravo. E infatti se potessi mi fermerei qui tutto l'anno”.
Il basket può essere comunque un investimento redditizio a lungo termine: “Il mondo dei giovani è in costante evoluzione, interattivo. Il basket ha un nuovo appeal e margini di crescita. Per quanto riguarda l'aspetto finanziario, lo sviluppo di un team necessita di un lavoro condiviso, noi mettiamo l'impegno e gli investimenti per mantenere la società e sappiamo che la fine del rapporto con l'Allianz ha lasciato uno spazio da riempire con sponsorizzazioni. In qualsiasi progetto ci sono un "subito" e un "più in là nel tempo". L'obiettivo è autosostenerci, cioè costruire valore e investirlo per far crescere sempre più l'attività”.
De Meo sogna in grande, considerando i rapporti che la sua azienda ha con la NBA: “Ci sono diverse possibilità legate alla NBA. Potremmo portare qui in prestagione squadre per gare di esibizione, giocatori Nba, ci sono già altre società che hanno fatto accordi di formazione del coaching staff e potremmo farlo anche noi portando un mentore per arricchire la conoscenza dei nostri tecnici. Ma consideriamo anche il mondo della Ncaa per ospitare tornei e altre attività quando non si gioca il campionato universitario. Un progetto a lungo periodo”.