Il coach della Gevi Napoli Basket Cesare Pancotto è intervenuto nel corso del programma “Time Out” in onda su Kiss Kiss Napoli TV, emittente ufficiale della società partenopea.
Ecco le sue dichiarazioni:
“Abbiamo riguardato più volte la gara giocata contro Varese, selezionando alcune azioni da far rivedere alla squadra. Partiamo dal presupposto che ci sono state sia cose buone che errori. Manca ancora un terzo di campionato, e c’è la necessità di migliorare questi errori .Abbiamo fatto tre quarti di altissimo livello, come evidenziato anche dalle statistiche. Nell’ultimo periodo abbiamo subito l’inerzia di Varese e, sbagliando anche qualche tiro aperto, ci è mancata la fiducia che poi da l’energia per il rush finale. Si è innescata l’idea di dover risolvere la partita in maniera individuale ma , per nostra struttura, dobbiamo sempre pensare di venir fuori dalle situazioni di squadra. Abbiamo voluto dimostrare il nostro orgoglio, compiendo degli errori. La nostra rotazione è stata di 8 giocatori che ho voluto responsabilizzare. Tutti gli americani hanno giocato dai 28 ai 31 minuti, eccezion fatta per Williams, gli italiani circa 12 minuti. I ritmi della partita mi hanno convinto di fare questo tipo di scelta, del quale mi assumo ovviamente la responsabilità. Young, nonostante dei problemi personali, ha voluto giocatore a tutti i costi e non posso che ringraziarla. Abbiamo cercato di inserire Wimbush per gradi, iniziando a fargli conoscere i sistemi d’attacco e le regole difensive, successivamente provando a dargli il ritmo. Non abbiamo avuto purtroppo settimane di continuità di lavoro a causa di infortuni che hanno condizionato la nostra preparazione. Nonostante questo devo sottolineare che tutti i giocatori hanno cercato di fare il possibile per riuscire ad inserire Wimbush. La sua risposta è stata di altissimo livello, sia dal punto di vista statistico che della leadership in campo. Lui viene da squadre di alto livello ed ora gioca per la salvezza, è un altro punto che lui deve metabolizzare. Wimbush è un giocatore che parla tanto, sprona i compagni, con grande positività. Williams si è infortunato a Treviso alla mano sinistra, nel recupero svolto con lo staff ha iniziato a tirare con la mano destra ed ha notato miglioramenti dal punto di vista del tiro. Lui, che si dimostra un ragazzo eccezionale, ogni giorno fa almeno 100 tiri liberi. Sta cercando di migliorare sotto questo punto di vista. La squadra è purtroppo ancora in progress. Nel corso dell’anno c’è stato il cambio di allenatore, e vari avvicendamenti nel ruolo del 4 e nello spot di guardia. Varese, ad esempio, ha avuto una continuità che è evidente, non avendo affrontato cambiamenti. La nostra squadra ha saputo adeguarsi alle vicissitudini. Probabilmente il nostro calo nell’ultimo quarto della partita di domenica è dovuto al fatto di non essere abituati a giocatore a questo tipo di ritmo e quindi dobbiamo cercare di mantenere la nostra identità senza badare all’avversario. Per conquistare la salvezza è assolutamente necessario difendere con la giusta intensità per tutti i 40 minuti. A Napoli c’è una società di altissimo livello che ci permette di allenarci in serenità, la squadra ogni giorno cerca di migliorarsi per colmare il gap ed arrivare alla salvezza. Lavoriamo per raggiungere quest’obiettivo perché sappiamo quanto sia importante il basket per la città di Napoli. Siamo determinati ad affrontare una partita alla volta, per cercare di essere competitivi e rimanere in questa serie. Una società giovane deve passare per queste avventure, cosi come è successo l’anno scorso. Abbiamo la consapevolezza delle difficoltà ma allo stesso tempo la determinazione per affrontarle. Io sono dispiaciuto per i miei giocatori perché so quanto impegno ed amore mettono ogni giorno in allenamento. Domenica eravamo arrabbiati, non amareggiati, ma siamo sicuri di avere tutte le carte in regola per giocarcela fino alla fine. Con Reggio Emilia mi aspetto una partita delicata, bisogna scendere in campo con convinzione, determinazione e fiducia. Sarà una sfida molto importante, non decisiva perché manca ancora tanto alla fine. Young è un giocatore che ama giocatore di squadra. Noi stiamo cercando di aiutarlo creando le situazioni offensive che gli possano permettere di esprimere al massimo il suo talento. Dobbiamo pensare di vincere ogni partita, sia in casa che fuori. Non siamo una squadra a due facce, abbiamo però bisogno di avere 40 minuti di continuità nel corso dell’incontro. Fiducia ed energia sono le parole fondamentali".