Rassegna Stampa

Bertram Yachts Tortona, parlano il presidente Picchi e l'AD Bartocci: “Il palazzetto di Tortona è un cantiere all'ultimo chilometro. Nel 2023/24 giocheremo le Coppe Europee”

I due dirigenti del club tortonese sono stati intervistati su "Il Piccolo - Alessandria"

Bertram Yachts Tortona, parlano il presidente Picchi e l'AD Bartocci: “Il palazzetto di Tortona è un cantiere all'ultimo chilometro. Nel 2023/24 giocheremo le Coppe Europee”

C’è ancora del lavoro fare ma la costruzione della nuova casa della Bertram Yachts Tortona è ormai all’ultimo chilometro. A confermarlo, dalle colonne de "Il Piccolo - Alessandria", sono stati il presidente del club bianconero Marco Picchi e l’AD Ferencz Bartocci, entrambi impazienti di vedere Derthona nel nuovo impianto e tutti e due molto riconoscenti nei confronti della famiglia Gavio.

“Il palazzetto di Tortona c'è. Penso che tra un anno potrebbe concretizzarsi. Dovremo forse giocare ancora un campionato a Casale, ma ci arriveremo. Non è più mi progetto ma è un cantiere che vede l'ultimo chilometro. Anche se so che quella è la casa del Derthona Basket, mi ricordo sempre che quella è la Cittadella della famiglia Gavio e quindi entro sempre in punta di piedi, con grande rispetto, da ospite. Allargo i miei giri in macchina quando torno a Tortona per passare da lì e guardare il cantiere che cresce. Un regalo incredibile che la famiglia Gavio ha fatto a questo territorio, un gesto di amore e determinazione di Beniamino e della sua famiglia. Questo cantiere è passato attraverso una pandemia e una guerra che è ancora in corso e ci sono stati dei momenti che ho pensato, se stasera Beniamino mi chiama e mi dice: "Marco, mi dispiace, ma mi fermo", l'avrei capito. Ha avuto una determinazione che solo un grande imprenditore poteva avere per raggiungere il risultato” ha dichiarato Picchi.

“Beniamino è una persona che vuole sempre il massimo da chi ha vicino, che dà fiducia, responsabilità e lascia lavorare. Condizioni ottimali per eccellere” gli ha fatto eco l’AD prima di fare il punto sullo stato dei lavori. “La palestra secondaria è ad uno stadio avanzato e con l'estate si comincerà ad utilizzarla. Quanto all'arena sarà un impianto altamente tecnologico che sarà un punto di riferimento per il territorio. Dove i ragazzi e le famiglie si ritrovano per vedere uno sport, ma attraverso il quale tutti si possano identificare nel Derthona Basket come volano di valori positivi”.

La missione, dunque, è di quelle importanti e, tanto sul campo quanto fuori, la mentalità a guidare i prossimi passi della società piemontese, secondo Picchi, dovrà essere una sola: “Dobbiamo continuare a migliorare su tutto e soprattutto non sentirci arrivati. Ogni cosa fatta bene può essere fatta meglio. Per questo abbiamo al nostro interno un confronto quotidiano. Quello che mi fa piacere è che i giocatori si trovavano bene a Tortona e al Derthona quando giocavamo nelle categorie inferiori e stanno bene oggi che abbiamo giocatori che vengono da top team europei”.

Questi, assieme a un capillare lavoro sul territorio, potrebbero portare Tortona ad ampliare il proprio bacino di sostenitori: “Ci troviamo a confrontarci con squadre che hanno storie ricche di trofei. Ma ognuno ha la sua storia e noi del Derthona Basket ne abbiamo una di cui andiamo fieri. L'unico aspetto sul quale non possiamo competere con queste grandi città è quello del bacino d'utenza. Veniamo da otto anni di nomadismo tra Voghera e Casale dove abbiamo giocato i nostri campionati e questo credo che possa aver allargato la schiera degli appassionati di pallacanestro. Da alcuni dati che noi abbiamo qualcosa si muove. Il sindaco di Alessandria Giorgio Abonante è spesso in tribuna alle nostre partite. Ci piacerebbe essere la squadra della provincia” ha continuato il numero uno bianconero il quale, a livello di ambizione e progetti futuri, ha già le idee chiare.

“Un grande dirigente del più importante club della pallacanestro italiana recentemente mi ha detto che noi possiamo essere come Malaga in Spagna, un club che ha recentemente vinto la Coppa del Rey e fa sempre le coppe europee ad alto livello. Un paragone che mi ha inorgoglito. Ma devo dire che spesso il dottor Gavio mi dice che lui, prima a poi, uno scudetto vuole vincerlo... Vogliamo restare costantemente ad alto livello in A, giocare le coppe europee ed essere pronti a cogliere l'occasione giusta per vincere qualcosa. Il Derthona Basket nel 2023/24 giocherà le Coppe Europee. Lo ufficializzeremo quando avremo aritmeticamente il ranking per giocarle, ma abbiamo deciso. Cancelliamo quello che è accaduto eccezionalmente nella scorsa stagione, nella quale per la prima volta nella nostra storia abbiamo rinunciato al diritto di giocare una manifestazione che ci eravamo conquistato sul campo. Non accadrà più. Abbiamo appena fatto una riunione nella quale hanno partecipato il dottor Gavio, l'ad Bartocci ma anche la parte tecnica rappresentata da coach Ramondino e dal nostro capo scout Gianmaria Vacirca. La decisione finale spetta a Beniamino Gavio ma abbiamo voluto confrontarci tutti insieme. Quale giocheremo? Posso dire che personalmente apprezzo di più la formula della BCL con un girone iniziale che impatta meno sul campionato”.

Inevitabile infine, pensando a dove si trovi il Tortona oggi, fare un bilancio sul percorso di crescita intrapreso nel recente passato 2019 dalla formazione bianconera: “È stata tutta un'escalation di emozioni” ha esclamato Bartocci. “Senza dimenticare il periodo Covid che anche sportivamente è stata un'esperienza che mi ha legato tanto al territorio per aver vissuto qui una fase drammatica delle nostre vite. Quattro anni iniziati subito con la vittoria della Supercoppa di A2, proseguiti con la promozione in Serie A e, non da ultimo, dalla vittoria in Coppa Italia della squadra femminile, che da quest'anno è legata completamente alla nostra attività. Questa è una società che lavora bene, che programma con la giusta cultura sportiva che ci rende consapevoli che lo sport è fatto di vittorie e sconfitte. Ciò significa non dare nulla per scontato e mettere il massimo impegno. Costruiamo un palazzetto, lo allestiremo al massimo, organizzeremo eventi sportivi, musicali culturali con la consapevolezza che la componente sportiva dipende dai risultati che sono legati allo sport e quindi da una palla che entra o esce. Serve la maturità di ragionare a lungo termine”.

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