CANTU’ – (s.g.) La partita di questa sera del PalaCattani a Faenza (20.30) metterà di fronte alla Oregon Scientific Cantù il bomber australiano Shane Heal, giocatore dal talento straordinario che è stato tesserato a fine marzo dalla formazione di coach Andrea Mazzon.
32enne di Mebourne. Playmaker di 1.86 con l’istinto del killer. Grandissimo tiratore da tre punti da dove colpisce con il 36,4%. Ricopre in pieno il vero ruolo all’americana di “point guard”. Con Imola ha finora giocato 6 partite a 16,2 punti di media in 27’ di gioco. 59,3% da due punti e 85% ai liberi oltre a 2 assist a partita e 14,3 di valutazione media.
In passato ha giocato a Sydney e Brisbane prima di andare nella NBA (’96-’97) con i Minnesota Timberwolves. Poi il ritorno nel paese dei canguri, quindi due anni al Near East in Grecia e di nuovo il rientro in Australia prima di essere firmato da Imola. Peccato sia arrivato da noi a 32 anni e non prima.
Si tratta di un giocatore dotato di grandi fondamentali e supportato da una buona struttura fisica nonostante la limitata altezza. Grandissima facilità di esecuzione di tiro. Uno che non molla mai, sono avvisati Thornton e compagni.
Rispecchia un po’ le caratteristiche della Fillattice di fine stagione: una formazione che segna 2 punti in più di media rispetto al girone d’andata e che ha inserito giocatori di talento in grado di risolvere la partita con giocate personali.
Quella di questa sera sarà inoltre la decima sfida di regular season fra le due formazioni. Cantù ha vinto in passato il doppio delle partite degli imolesi (6-3) ma a Faenza è riuscita a passare solamente una volte sulle quattro totali il che non è certo un precedente molto confortante per gli uomini di Sacripanti che, lo scorso anno, con Esposito e compagni, uscirono sconfitti dal PalaCattani dopo un tempo supplementare.
Per due volte, infine, le società si sono affrontate nel mese di aprile. Cantù ha vinto in entrambe le occasioni e ciò è avvenuto nelle ultime due stagioni anche se, a differenza di oggi, i successi biancoblù vennero conquistati fra le mura amiche.
Simone Giofrè
32enne di Mebourne. Playmaker di 1.86 con l’istinto del killer. Grandissimo tiratore da tre punti da dove colpisce con il 36,4%. Ricopre in pieno il vero ruolo all’americana di “point guard”. Con Imola ha finora giocato 6 partite a 16,2 punti di media in 27’ di gioco. 59,3% da due punti e 85% ai liberi oltre a 2 assist a partita e 14,3 di valutazione media.
In passato ha giocato a Sydney e Brisbane prima di andare nella NBA (’96-’97) con i Minnesota Timberwolves. Poi il ritorno nel paese dei canguri, quindi due anni al Near East in Grecia e di nuovo il rientro in Australia prima di essere firmato da Imola. Peccato sia arrivato da noi a 32 anni e non prima.
Si tratta di un giocatore dotato di grandi fondamentali e supportato da una buona struttura fisica nonostante la limitata altezza. Grandissima facilità di esecuzione di tiro. Uno che non molla mai, sono avvisati Thornton e compagni.
Rispecchia un po’ le caratteristiche della Fillattice di fine stagione: una formazione che segna 2 punti in più di media rispetto al girone d’andata e che ha inserito giocatori di talento in grado di risolvere la partita con giocate personali.
Quella di questa sera sarà inoltre la decima sfida di regular season fra le due formazioni. Cantù ha vinto in passato il doppio delle partite degli imolesi (6-3) ma a Faenza è riuscita a passare solamente una volte sulle quattro totali il che non è certo un precedente molto confortante per gli uomini di Sacripanti che, lo scorso anno, con Esposito e compagni, uscirono sconfitti dal PalaCattani dopo un tempo supplementare.
Per due volte, infine, le società si sono affrontate nel mese di aprile. Cantù ha vinto in entrambe le occasioni e ciò è avvenuto nelle ultime due stagioni anche se, a differenza di oggi, i successi biancoblù vennero conquistati fra le mura amiche.
Simone Giofrè